Oltre mezzo milione di italiani ha un tumore del sangue a causa dell’inquinamento ambientale

Due facce della stessa medaglia: sulla base di quanto confermato da AIL, l’Associazione italiana contro le leucemie, circa mezzo milione di italiani devono fare i conti con un tumore del sangue, a fronte dei 30 mila nuovi casi diagnosticati annualmente. Occorre precisare tuttavia che di questi 500 mila pazienti molti riescono a scoprire la malattia in tempi utili e ad arginarla con terapie e farmaci. Ma a cosa si deve questo esponenziale aumento di casi? Decisamente all’ambiente e al forte tasso di inquinamento che condiziona negativamente la salute delle persone.

Acqua, terra e aria sono veicoli di inquinamento talmente gravi da causare non solo malattie cardiovascolari e polmonari, ma anche patologie oncologiche. È questa la sintesi dell’intervento del presidente dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Giuseppe Toro, intervenuto al convegno nazionale Ail “Curare è prendersi cura – Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita”, a Roma.

Il cancro rappresenta oggi la più grande sfida sociale, di salute pubblica ed economica. Una certezza questa che non riguarda esclusivamente il territorio nazionale ma che si declina a livello globale. Come ribadito nell’ambito del convegno in cui esperti di medicina e ricerca si sono confrontati, nel 2022 sono stati stimati 20 milioni di nuovi casi di cancro e 9,7 milioni di decessi. Su queste basi, se si guarda al 2050 non si fatica a credere che i nuovi casi saranno oltre 35 milioni, con un incremento netto del 77% rispetto al 2022.

Il rapido aumento del carico oncologico globale ha a che fare con l’invecchiamento della popolazione, ma anche con i cambiamenti nell’esposizione delle persone ai fattori di rischio, molti dei quali sono associati allo sviluppo socioeconomico. L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio ambientale di primaria importanza. L’aumento dell’incidenza tumorale coincide con l’inevitabile innalzamento dei costi pubblici che gravano sulla spesa sociale delle famiglie, rafforzando le disparità sociali e territoriali e gravando, inoltre, sul Sistema Sanitario Nazionale.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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