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Per l’Italia picco pandemia superato ma…vietato abbassare la guardia
Il Commissario Straordinario Arcuri denuncia la speculazione sui prezzi di vendita delle mascherine
È di qualche giorno fa la dichiarazione del Ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo la quale la situazione in Italia, causata dalla pandemia da Covid-19, resta drammatica e l’emergenza non è ancora finita. Anche se il pericolo non è scampato e per i prossimi mesi dobbiamo convivere con il virus, secondo una stima dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington, l’Italia ha superato la fase di picco di Covid-19. Per gli americani il nostro Paese arriverà a registrare 0 decessi il 19 maggio, se le misure di contenimento e di prevenzione, specialmente il distanziamento sociale, adottate con i provvedimenti governativi, non verranno allentate e continueranno ad essere rispettate. “Il distanziamento sociale se ben attuato e mantenuto può controllare l’epidemia e quindi una diminuzione dei tassi di mortalità” ha spiegato Christopher Murray, direttore dell’Istituto. Diversa sarebbe la situazione se tali misure non saranno più rispettate. “Potrebbe portare a nuovi cicli di infezioni – ha specificato Murray – ricoveri e morti”. Come ridurre il rischio di una seconda ondata? Per il direttore dell’Istituto americano “i governi dovrebbero prendere in considerazione test di massa, tracciabilità dei contatti e quarantene per i soggetti infetti fino a quando non sarà disponibile una vaccinazione, prodotta in serie e ampiamente distribuita”.
Dall’Italia infatti, nessuno “sconto” sulle misure di contenimento in vista della Pasqua. Il messaggio è arrivato chiaro l’altro ieri, il 7 aprile, nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile, dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri. “I dati, come per esempio la riduzione dei contagiati in terapia intensiva, ci dicono che le severe misure che abbiamo adottato iniziano a dare i frutti che speravamo, ma attenzione, siamo all’inizio di una lunga fase di transizione. Sarebbe imperdonabile non perseverare rendendo inutili i sacrifici fatti nei giorni che abbiamo alle nostre spalle”. Arcuri ha quindi richiamato i cittadini sulla necessità di “continuare a rispettare rigorosamente il distanziamento sociale e le misure di prevenzione”.
In questo drammatico momento che l’Italia sta attraversando, c’è anche l’emergenza che riguarda il reperimento dei dispositivi di sicurezza (DIP), come ad esempio le mascherine, destinati agli operatori sanitari impegnati in prima linea a fronteggiare la diffusone dell’infezione nelle strutture ospedaliere e categoria maggiormente esposta al rischio contagio. Si è purtroppo verificata una speculazione sui prezzi delle mascherine, situazione denunciata dal commissario Arcuri. “Alcuni cittadini mi segnalano casi di vendita delle mascherine a prezzi esorbitanti – ha affermato – Questi casi sono intollerabili, vanno denunciati e combattuti. Questa non è libertà di mercato, ma speculazione insopportabile. Voglio rassicurare che nemmeno una delle segnalazioni che è pervenuta e perverrà a me o ai nostri uffici resterà inevasa. Le forze dell’ordine, che ringrazio per il lavoro che stanno facendo, sono già intervenute e continueranno a farlo anche sulla base di nostre puntuali segnalazioni”.
Grazie al contributo pubblico degli incentivi #curaitalia, le aziende che vendono le mascherine e tutte quelle che stanno riconvertendo le loro produzioni potranno fare domanda. “Al momento sono arrivate 479 domande – ha spiegato Arcuri – 36 sono state approvate, per 16.3 milioni di investimento. Ricordo che i requisiti del proponente saranno per sempre la prima barriera che separa una proposta di investimento dall’accesso agli incentivi pubblici”.
Il Commissario ha anche comunicato un’importante novità concordata con l’Istituto superiore di sanità: “Le richieste di produzione di nuove mascherine, se supportate da uno studio di conformità redatto da una università italiana che evidenzi il rispetto dei requisiti necessari, potranno essere autorizzate, da subito, non solo alla produzione ma anche alla commercializzazione. Porte aperte, dunque, a tutte le possibili semplificazioni per non perdere nemmeno un giorno, porte rigorosamente chiuse anche al più minimo abbassamento del livello di piena conformità previsto per le mascherine”.
Infine i dati aggiornati sugli approvvigionamenti: “Oggi abbiamo distribuito 4,8 milioni di mascherine. Con gli accordi firmati negli ultimi giorni siamo, al netto di quanto già distribuito, a una disponibilità aggiuntiva di 650 milioni di mascherine. In questo modo ieri è stato possibile dare una scorta aggiuntiva di 620.000 mascherine ffp2 all’ordine dei medici. Presto faremo lo stesso con gli infermieri, come richiesto dal ministro Speranza. Per accelerare l’importazione di mascherine dall’estero nelle ultime ore abbiamo organizzato 10 voli cargo da 650 metri cubi l’uno e 7 voli da circa 200 metri cubi. Fino a ieri avevamo consegnato e installato nelle regioni 1904 ventilatori. Solo nell’ultima settimana 368, 53 al giorno. Ma per quanto riguarda le forniture il peggio è oramai alle nostre spalle”.