Non è poi così incoraggiante il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) che rileva un incremento significativo del protossido di azoto (N2O, o più correttamente “ossido di diazoto”), comunemente utilizzato nella cosiddetta sedazione cosciente, in cui il paziente resta cosciente durante tutto l’intervento, ma che ultimamente viene utilizzato per scopi decisamente meno farmaceutici e più ricreativi. La pubblicazione, intitolata “Uso ricreativo del protossido di azoto: una crescente preoccupazione per l’Europa”, mette in evidenza “i rischi e i danni associati alla droga, che ora è ampiamente disponibile, economica e popolare tra alcuni giovani”. Il protossido di azoto “ha una varietà di usi medici, industriali, commerciali e scientifici legittimi (ad esempio, come additivo alimentare o anestetico in medicina). Da oltre due secoli viene impiegato anche per i suoi effetti psicoattivi, tra cui sensazioni di euforia, rilassamento e distacco. Negli ultimi anni invece si registra un rilevante aumento del suo uso ricreativo in molte parti del mondo: generalmente chi lo inala per ottenere gli effetti psicoattivi prima lo riversa all’interno di palloncini gonfiabili.
In alcuni Paesi europei sono emerse preoccupazioni dal 2017, quando il farmaco è diventato più ampiamente disponibile e in quantità maggiori. “La crescente popolarità del protossido di azoto – informa l’ente con sede a Lisbona – potrebbe essere spiegata in una certa misura dalla sua facile disponibilità, dal prezzo basso, dagli effetti di breve durata e da una percezione generale da parte dei consumatori come una droga relativamente sicura”. Lo studio inquadra l’attuale contesto, gli effetti negativi e le risposte all’uso ricreativo del gas in Europa e ne passa in rassegna la chimica, la farmacologia e la tossicologia. Nella relazione inoltre sono contenuti sette analisi relative ad altrettanti paesi europei: Danimarca, Irlanda, Francia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.
Le prime misure concrete arrivano dal Governo dei Paesi Bassi che a partire dal nuovo anno vieterà di comprare, vendere o essere in possesso di questo “gas esilarante”. Dal 1° gennaio 2023 dunque il gas verrà inserito nella “Lista II dell’Opium Act”. L’esecutivo olandese infatti è preoccupato dalla crescita del consumo di questa sostanza per i suoi effetti psicoattivi, soprattutto tra i giovanissimi. I rischi che si corrono possono essere asfissia, perdita di coscienza, ustioni ma anche, in caso di uso ripetuto o ad alte dosi, gravi disturbi neurologici, ematologici, psichiatrici e cardiaci. Tuttavia, il protossido di azoto potrà essere utilizzato in ambito medico e nell’industria alimentare, perché in questo caso non solo è “maneggiato” da esperti professionisti ma viene anche assunto in piccolissime dosi. Generalmente in commercio è reperibile in piccole bombolette e tra le altre cose viene utilizzato come anestetico negli ospedali e negli studi dentistici e, nell’industria alimentare, nelle confezioni di panna montata.