Pillola del giorno dopo: abolito l’obbligo di prescrizione
Non serve più la ricetta, alle donne maggiorenni, per acquistare la pillola del giorno dopo. La prescrizione del medico sarà d’ora in poi necessaria solo per le ragazze che hanno meno di diciotto anni (e i farmacisti dovranno controllare i documenti) Questo è quanto ha stabilito l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, che aveva già dato via libera ad altri contraccettivi di emergenza, come EllaOne e Escapelle, e che adesso, con un provvedimento pubblicato lo scorso 3 marzo in Gazzetta Ufficiale, ha deciso che anche il Norlevo (la più economica tra le pillole del giorno dopo, autorizzato in Italia dal 2006), a base di levonorgestrel, può essere venduto nelle farmacie senza ricetta.
Secondo la ricerca “Donne, sesso e contraccezione d’emergenza. Comportamenti in Europa e in Italia nel 2016”, condotta dalla filiale francese della società di ricerche e sondaggi d’opinione Harris Interactive a febbraio in 20 Paesi europei su 4.500 donne tra i 16 e i 35 anni, quasi 7 donne europee, e italiane, su 10 sono consapevoli che la contraccezione d’emergenza è un’opzione per gestire il rischio di una gravidanza non pianificata dopo un rapporto non protetto o il fallimento del metodo contraccettivo.
La delibera dell’AIFA pubblicata lo scorso maggio, che aveva eliminato anche l’obbligo di presentare un test di gravidanza, aveva recepito la decisione da parte della Commissione europea di consentire l’accesso a EllaOne, la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo, direttamente in farmacia in tutti gli stati membri dell’Unione, sulla base del riconoscimento della sicurezza del contraccettivo anche senza prescrizione e della sua maggiore efficacia se usato entro le prime 24 ore dal rapporto sessuale. Lo scorso gennaio, l’Aifa aveva modificato allo stesso modo il regime prescrittivo dello Stromalidan e di Escapelle, simili al Norlevo ma più cari.
Nonostante molti di questi farmaci si possano acquistare senza ricetta da ormai un anno, sono pochissime le donne che ne sono a conoscenza. Una indagine nazionale, presentata recentemente e condotta dall’Istituto di ricerca SWG di Trieste in collaborazione con Edizioni Health Communication, più del 30% delle donne è ancora convinto che l’obbligo di prescrizione esista, quasi la metà non ne sa proprio nulla e solamente il 16% è ben informato. Uno scenario ben diverso dagli altri Paesi europei come per esempio Belgio, Francia e Romania, dove la pillola del giorno dopo è disponibile già da molto tempo direttamente in farmacia.
La colpa è anche dei farmacisti, perché molti, il 46%, non sono d’accordo con la decisione dell’Aifa (addirittura il 14% ha dichiarato di non essere a conoscenza della determina dell’anno scorso). Il timore principale è che, senza ricetta, la pillola del giorno dopo potrebbe essere usata con troppa superficialità e facilità. Il 18% dei farmacisti non venderebbe mai una pillola per la contraccezione d’emergenza senza ricetta, indipendentemente dal regime di prescrizione previsto dalle norme, nonostante l’86% la ritenga in ogni caso utile e il 96% efficace. Le motivazioni sono tante, sia di ordine religioso che di salute.
Tutto questo si traduce ovviamente in oggettive difficoltà di accesso al farmaco da parte delle donne, proprio per la “resistenza” dei farmacisti a venderla senza ricetta. E questo nonostante ellaOne, se assunta nelle prime 24 ore dal rapporto sia tre volte più efficace del vecchio farmaco e senza rischi per la salute come hanno riconosciuto le agenzie regolatorie europee e nazionali.
Per Emilio Arisi, presidente della Società Medicina Italiana per la Contraccezione (Smic), “Sulla Contraccezione d’emergenza continua a gravare uno stigma ormai anacronistico e privo di fondamento scientifico; infatti, se Ema e Aifa hanno abolito la ricetta per acquistare la nuova pillola del giorno dopo è proprio per la sua eccellente tollerabilità. È quindi sbagliato che sia le donne sia i farmacisti ritengano il farmaco pericoloso: le donne devono essere tranquillizzate e i farmacisti devono comprendere che non c’è alcun fondamento scientifico per opporsi alla vendita”.
L’ultima delibera dell’Aifa è stata salutata con favore da Federconsumatori, che si augura “che il provvedimento si traduca concretamente in una maggiore accessibilità alla contraccezione di emergenza”. Federfarma, invece, è contraria: secondo Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, “la pillola del giorno dopo Norlevo è un derivato ormonale, quindi genera, in chi ne fa uso, una scarica di ormoni molto alta che può provocare effetti collaterali anche molto invasivi. Vendere senza ricetta questo tipo di prodotto significa togliere un controllo necessario su un farmaco che non può assolutamente essere diffuso con leggerezza”. “I rischi che si corrono sono diversi – ha spiegato ancora–: oltre ai possibili effetti collaterali, infatti, il pericolo è che passi il principio secondo il quale un contraccettivo di emergenza, quale è il Norlevo, sia in realtà un contraccettivo come gli altri, e che i giovani comincino ad usarlo al posto di pillola o preservativo. Si rischia dunque che, al posto dell’uso corretto, se ne faccia un abuso molto pericoloso per la salute. Ma non basta, perché se diminuisce l’uso del preservativo, si rischia anche un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili. È un pericolo gravissimo che va assolutamente evitato”.
E sull’obbligo di ricetta per le under 18, Contarina ha commentato: «Qualsiasi minorenne, maschio o femmina, ha un amico, un fratello, un cugino maggiorenne che può procurarsi con facilità il Norlevo. È per questo – conclude Contarina – che la vendita libera nelle farmacie, o addirittura nei supermercati, è una vergogna che va assolutamente fermata. Invito dunque l’Aifa a riflettere su tutti questi aspetti e di tornare sui suoi passi».
Mutua Mba, società di mutuo soccorso leader nella sanità integrativa, segue sempre con attenzione le iniziative che mirano alla tutela della salute dell’associato e ad un utilizzo consapevole e responsabile dei farmaci. È in ogni caso evidente la necessità di una maggiore informazione, per rendere le donne consapevoli dei propri diritti ma anche per ribadire che la contraccezione d’emergenza può essere una scelta intelligente efficace ma non deve mai sostituirsi a una forma regolare di contraccezione.