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Poliomielite, una Giornata per fare il punto sulla patologia senza cura
Lo avevamo denunciato dalle pagine di questo Blog il 26 agosto scorso e oggi, a distanza di due mesi, annunciamo che in Afghanistan i talebani hanno accettato di riprendere la campagna di vaccinazione contro la poliomielite, ferma nel Paese da tre anni. Battuta dalle principali agenzie di informazione del mondo e annunciata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Unicef, la notizia arriva alla vigilia della Giornata mondiale della Polio che si celebra il 24 ottobre. In Italia la vaccinazione antipolio è obbligatoria dal 1966 e l’ultimo caso endemico è stato registrato nel 1982. Nel 2002, l’Italia e tutta la Regione OMS Europa è stata definita area polio-free.
La poliomielite è una malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini di età inferiore a 5 anni. Generalmente il virus viene trasmesso da una persona all’altra attraverso l’acqua contaminata. Può influenzare il sistema nervoso e, in alcuni casi, causare la paralisi.
Nel 1988, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità è entrata a far parte dell’iniziativa globale per la Polio Eradication, approvando una risoluzione specifica, la malattia paralizzava dieci bambini ogni 15 minuti, in quasi tutti i paesi del mondo. Ogni caso tuttavia era evitabile grazie alla vaccinazione. Oggi, a distanza di oltre trent’anni, grazie alle estese campagne di vaccinazione e ai sistemi di sorveglianza, pochi casi di polio sono riportati nel mondo ad eccezione di alcuni Paesi che preoccupano ancora: si tratta dell’Afghanistan, della Nigeria e del Pakistan, che non hanno mai smesso di registrare casi di poliomielite.
La poliomielite, è una patologia infettiva, acuta, molto contagiosa, determinata da un virus (poliovirus) che colpisce il sistema nervoso colpendo le cellule neurali e inducendo una paralisi (paralisi flaccida acuta) che, nei casi più gravi, può divenire totale. Descritta per la prima volta nel 1789 e registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti (in Italia solo nel 1958), la poliomielite presenta tre forme: la spinale, più comune e si caratterizza per una paralisi asimmetrica, che interessa principalmente le gambe; la bulbare, che causa debolezza muscolare di quei muscoli che sono innervati dai nervi cranici; e la bulbo-spinale, una combinazione delle prime due. Ad oggi, oltre al vaccino, non esistono cure, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia.