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Società di Mutuo Soccorso: presentata la prima indagine italiana
La ricerca dell’Associazione Isnet per la prima volta fotografa la realtà delle Società di Mutuo Soccorso in Italia. Si tratta di “un patrimonio informativo unico e prezioso”, ha commentato il ministro Lorenzin
Ieri, il 4 luglio, nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati, è stata presentata la prima indagine italiana sulle Società di Mutuo Soccorso. La ricerca è stata realizzata dall’ Associazione Isnet, nell’ambito degli approfondimenti tematici dell’Osservatorio nazionale sull’impresa sociale, con il contributo di tre importanti Società di Mutuo Soccorso: Mutua Mba, Campa, e la Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi. L’evento e’ stato realizzato in collaborazione con il Centro nazionale del Volontariato (CNV), e sono intervenuti, oltre a Laura Bongiovanni, presidente Isnet, l’onorevole Edoardo Patriarca, deputato Pd e presidente del CNV, Luciano Dragonetti, Consigliere di Amministrazione di Mutua MBA, Massimo Piermattei, direttore della Campa, e Sergio Capitoli, presidente della Società Cattolica di Mutuo Soccorso San Venanzio Martire. Lucilla Vazza, giornalista del Sole 24 Ore Sanità, ha moderato il dibattito.
Le Società di Mutuo Soccorso sono associazioni nate nell’800 per sopperire alle carenze dello Stato e tutelare i lavoratori e i cittadini. Oggi, molte società, tra cui Mutua MBA, sono attive nel campo della sanità integrativa, e operano per tutelare e dare risposte personalizzate ai bisogni dei cittadini, confermando il proprio ruolo di organizzazioni con una forte vocazione sociale, per la produzione di valori e non solo servizi.
La Ricerca dell’Associazione Isnet per la prima volta fa una fotografia di questo mondo, finora sconosciuto ai più. Come ha spiegato Laura Bongiovanni, presidente dell’Associazione Isnet, “rientra nelle nostre attività istituzionali riempire i vuoti informativi sul Terzo Settore”. “La ricerca riveste particolare importanza perché è la prima del genere in Italia e riteniamo importante il monitoraggio dell’evoluzione delle Società di Mutuo Soccorso e delle loro dinamiche. Sarà un utilissimo indicatore in primis per prevedere l’impatto sociale, quindi le possibili ricadute delle attività delle Società sul sistema socio-sanitario italiano, e in secondo luogo, ma non meno importante, per indirizzare le politiche e le azioni di governo”. L’indagine arriva infatti in un momento in cui i riflettori sono puntati sul mondo del No profit: poche settimane fa in Parlamento è stata approvata la riforma del Terzo Settore, ed entro la fine dell’anno – o almeno questo è quanto ha promesso il governo – dovrebbero arrivare i decreti attuativi.
In tutta Italia sono state censite 1114 Società di Mutuo Soccorso, ma solo 509 possono dichiararsi attive, perché svolgono attività non occasionali in favore dei soci che versano una quota annuale. Le altre svolgono per lo più una attività saltuaria. L’indagine è stata svolta su un panel di 200 società, e ha restituito l’immagine di un settore dinamico e in continua evoluzione: il 54,5% delle organizzazioni svolge già attività di tipo socio-sanitario, ha stipulato convenzioni con strutture sanitarie, prevede rimborsi per ricoveri ospedalieri, assistenza infermieristica domiciliare e ospedaliera, coperture per cure odontoiatriche; per quanto riguarda le altre, una su tre ha intenzione di attivarsi in questa direzione nel prossimo futuro. Ma solo il 9% si dedica esclusivamente all’ attività socio sanitaria; le altre svolgono anche attività culturali, legate all’istruzione e alla formazione, di sostegno alle famiglie.
Altri dati importanti: il 48% delle Società si trova nel Nord-Ovest del Paese, il 13,5 nel Nord-Est, il 20% al Centro e il 18,5% nel Mezzogiorno. Quasi la metà, il 47,5%, è nata prima del 1886. Per il futuro, le prospettive sono buone: per il 2017 si prevede un incremento della base associativa del 5,5%. Tra le Società che svolgono attività socio-sanitarie, la percentuale arriva al 16,7%. Ad oggi, solo lo 0.5%, tra cui Mutua MBA, ha più di 15.000 soci; la maggioranza (33,5%) ha tra i 100 e i 200 soci, il 21,5% ne ha meno di 100. I soci sono prevalentemente uomini (66,6%) e hanno per la maggior parte tra i 40 e i 50 anni.
Per Edoardo Patriarca, l’indagine è molto rilevante, “perché svela dimensioni e caratteri del fenomeno in Italia: più in generale il ruolo delle società di mutuo soccorso è strategico per tutto il Paese, e non solo per la sanità”. Tra gli auspici dei promotori della ricerca, c’è quello di compattare il settore delle Società di Mutuo Soccorso, per fare in modo che diventi un interlocutore sempre più importante ed autorevole.
Al termine del dibattito sono arrivate le conclusioni e il saluto del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che per altri impegni istituzionali non è riuscita a partecipare:
“Credo che l’indagine da voi messa a punto rappresenti un patrimonio informativo unico e prezioso che ci permetterà di ‘orientarci’ in un settore destinato ad acquistare un’importanza sempre maggiore nel campo della salute. La giornata odierna rappresenta un’occasione proficua per promuovere un dibattito costruttivo e per sviluppare argomentazioni interessanti”.
“Fare mutualità è una scelta importante. Noi partiamo sempre da un concetto: la salute non è tutto ma senza salute è difficile costruire ogni cosa, ogni valore. Riteniamo che sia un dovere pensare alla nostra salute, e alla salute dei nostri assistiti. Per questo motivo, abbiamo creato un sistema mutualistico che mi piace definire ‘open’, che arrivi a tutti; dinamico, perché le esigenze cambiano velocemente è importante arrivare velocemente nelle case delle persone”, ha spiegato Luciano Dragonetti, Consigliere di Amministrazione di Mutua MBA.
Il mondo della mutualità è stato quindi svelato, e le Società di Mutuo Soccorso si avviano a ricoprire un ruolo sempre più importante nel settore del Welfare italiano.
Come ha detto Luciano Dragonetti, concludendo il suo intervento: “Siamo la storia, ma costruiamo il futuro. Andiamo avanti”.