La Legislatura è ormai agli sgoccioli ma il MIUR, il Ministero della Pubblica Istruzione, non rallenta la propria attività relativa l’innovazione e la ricerca. Sono infatti disponibili sul sito del Ministero i bandi di PRIMA, il Programma di ricerca e innovazione Euro-Mediterraneo sui temi delle risorse idriche e dei sistemi alimentari co-finanziato dalla Commissione Europea e da ben 19 Paesi dell’Area. Università, enti e organismi di ricerca, imprese ed associazioni no profit possono presentare progetti di ricerca e innovazione sulle 12 tematiche previste dai bandi e nei settori dell’efficienza nell’uso delle risorse idriche, dell’agricoltura sostenibile e del comparto agroalimentare.
I bandi sono finanziati per il 2018 con oltre 50 milioni di euro e sono scaricabili dal sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da www.prima-med.org. PRIMA è stato indicato dal Commissario Europeo Carlos Moedas come il più grande risultato ottenuto finora nell’ambito della cooperazione scientifica euro-mediterranea.
“PRIMA rappresenta un’iniziativa strategica per il nostro Paese, per le sue potenzialità ai fini della promozione della ricerca di eccellenza e per le sue valenze in termini di diplomazia scientifica”, ha spiegato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, manifestando notevole soddisfazione per il lancio dei bandi al termine di un iter di preparazione nel quale il MIUR ha giocato, fin dal 2012, un ruolo da protagonista. “La cooperazione fra ricercatori e innovatori delle due sponde del Mediterraneo –ha aggiunto – contribuirà, infatti, anche a produrre occupazione e imprenditorialità giovanile e femminile, aiutando così anche a gestire i flussi migratori”.
Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA incaricata dell’attuazione del Programma, evidenzia come sia la prima volta che un programma di ricerca e innovazione sia dedicato esclusivamente al Mediterraneo. “La durata decennale –ha affermato Riccaboni -, l’ingente finanziamento e la pari dignità fra i Paesi del Nord e del Sud contribuiranno a creare una piattaforma di dialogo tra attori pubblici e privati, indispensabile per società euro-mediterranee sostenibili e inclusive”.
L’Università di Siena, inoltre, è stata indicata come sede della struttura nazionale di supporto alle iniziative del Programma, che ufficialmente si chiama IT4PRIMA, al quale hanno preso parte i rappresentanti del sistema italiano della ricerca e dell’innovazione sui temi delle risorse idriche e dell’agrifood, delle università, Cnr, Enea, ministeri dell’ambiente e delle politiche agricole, imprese e altri portatori di interesse. Dall’università di Siena fanno sapere che “saranno organizzate attività di disseminazione del Programma Prima e dei suoi obiettivi, rilevazione dei casi e promozione e delle soluzioni più interessanti per le imprese, per le comunità e i cittadini, nonché attività di educazione all’imprenditorialità nel settore agroalimentare, per gli operatori locali e del più ampio bacino del Mediterraneo”.