“Il tumore al seno è un pericolo insidioso, ma l’attività che si svolge costituisce un baluardo di grande importanza”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una delegazione dell’Associazione Komen Italia in occasione della XXV edizione dell’evento “Race for the Cure”, la più grande manifestazione in Italia e nel mondo per la lotta ai tumori del seno. Dopo gli interventi del Fondatore dell’Associazione Komen Italia, Riccardo Masetti e di Rosanna Banfi, madrina delle Donne in Rosa, il Capo dello Stato ha pronunciato un discorso sottolineando che “la Komen svolge tante attività, sviluppa tante iniziative”; tra queste “l’opportunità di consentire di fare rete, per sostenere le donne che si confrontano con questa diagnosi”. E poi “c’è la Carovana della prevenzione, che reca assistenza e consulenza nei luoghi in cui vi sono minori opportunità o si incontrano veramente maggiori e grandi difficoltà, per incontrare strutture e interlocutori in grado di aiutare a prevenire o contrastare questa malattia”.
Susan G. Komen Italia è un’organizzazione di volontariato in prima linea nella lotta ai tumori del seno, su tutto il territorio nazionale. Nasce nel 2000 a Roma come primo affilato europeo della Susan G. Komen di Dallas con i seguenti obiettivi, che ne caratterizzano la vision: tenere alta l’attenzione sul tema dei tumori del seno e più in generale della salute femminile e promuovere in modo concreto la prevenzione nelle sue diverse forme; sostenere le donne che vivono l’esperienza del tumore del seno; potenziare la ricerca e le opportunità di cura, di formazione permanente e di educazione alla salute.
Ogni anno in Italia 56 mila donne devono fare i conti con questo tumore. In modo specifico, così come pone in evidenzia il Ministero della Salute e come contenuto nel report “I numeri del cancro in Italia 2023”, il carcinoma mammario è il tumore femminile più frequente, rappresentando il 30,0% di tutti i tumori nelle donne. Si stima inoltre che, solo lo scorso anno, nel nostro paese sono stati diagnosticati 55.900 nuovi tumori della mammella. Nei prossimi decenni, si stima che il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà, in media, dell’1,3% per anno negli uomini e dello 0,6% per anno nelle donne. Per il tumore della mammella l’aumento è stimato in +0,2% per anno. Dalla fine degli anni novanta si registra una crescente tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), dovuta a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e anche ai progressi terapeutici.
La prevenzione è molto importante. Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge prevalentemente alle donne tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni due anni. In alcune Regioni si sta sperimentando lo screening tra i 45 e i 74 anni. I programmi prevedono che l’esame venga eseguito visualizzando la mammella dall’alto verso il basso ma anche lateralmente. Una migliore e più accurata accuratezza nella diagnosi si raggiunge poi con la valutazione della mammografia effettuata separatamente da due medici radiologi. In caso di un sospetto, al primo esame seguono approfondimenti e, se necessario, il trattamento chirurgico. Negli ultimi anni proprio il rilievo di cancri circoscritti ha consentito di ricorrere alla chirurgia conservativa (quadrantectomia).
Foto scaricata dal sito del Quirinale