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Prevenzione e nutrizione artificiale. A Torino un anno di seminari
Un intero anno dedicato alla prevenzione. L’Università degli Studi di Torino – AOU Città della Scienza e della Salute di Torino – e l’Ospedale “Regina Margherita” da gennaio ad ottobre 2024 propongono una serie di seminari con l’obiettivo di analizzare in maniera rigorosa le evidenze scientifiche disponibili in merito alle necessità nutrizionali in diversi contesti clinici, partendo dalla descrizione dei trattamenti nutrizionali ad oggi disponibili per approdare alle tecniche nutrizionali più avanzate. Non mancherà poi uno sguardo alle abitudini alimentari del passato, per riscoprire alimenti vegetali con potenziali benefici sulla salute umana.
Come spiegato sul sito dell’Ente (https://www.e-belf.it/index.php) tutti i seminari saranno tenuti da professionisti medici che approfondiranno la scienza dell’alimentazione concentrandosi prevalentemente sui trattamenti dell’obesità, la cachessia cardiaca, la nutrizione del paziente con diabete mellito e la nutrizione artificiale domiciliare, attraverso la quale vengono nutrite artificialmente persone non in grado di alimentarsi sufficientemente per via naturali. In Italia ci sono 94 Centri per la Nutrizione artificiale, mediamente uno ogni 625.000 abitanti.
A questo proposito, solo di recente la nutrizione artificiale è stata riconosciuta come uno strumento terapeutico insostituibile che migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose malattie e ne riduce la la mortalità. Le persone che hanno bisogno di questa procedura terapeutica, che può essere fornita tramite sondino naso-gastrico, naso-enterico, peg o alimentazione parenterale, hanno precisi diritti che devono essere riconosciuti per assicurare loro benessere e dignità. Tutto questo si raccoglie nella Carta dei diritti delle persone in nutrizione artificiale che rappresenta la mappatura dei bisogni dei pazienti strettamente relazionata al diritto ad una adeguata alimentazione, alla dignità e rispetto, all’autonomia e al consenso informato, alla libera scelta, all’educazione e formazione, alla diagnosi tempestiva, all’assistenza e alle cure di qualità, alla nutrizione artificiale domiciliare e alla partecipazione attiva.
Proprio la Regione Piemonte ha fornito risposte concrete in questo ambito: come rileva AdnKronos è infatti la prima e unica in Italia ad aver riconosciuto l’insufficienza intestinale come malattia rara e ad aver predisposto reti e centri adeguati alle esigenze di questi pazienti.
La Carta dei Diritti in nutrizione artificiale e il decalogo sulla nutrizione artificiale sono stati presentati a gennaio nell’ambito dell’iniziativa “La carta dei diritti dei pazienti in nutrizione artificiale. Quando la nutrizione è la medicina”, organizzata da Motore Sanità e da A.N.N.A. – Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente, con il patrocinio di AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e ASL Città di Torino, con il contributo incondizionato di Sapio Life, Nestlè Health Science e Io Sano -Nutrire con cura.