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Prima per prestazioni sanitarie, in Italia vince l’Emilia-Romagna
È la regione Emilia-Romagna a conquistare il primo posto nella classifica dei territori italiani che assicurano le prestazioni sanitarie ai propri cittadini. A certificarlo è stata la Fondazione Gimbe in relazione agli anni 2020 e 2021 e dunque al lungo periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19 e dai relativi effetti negativi sul sistema ospedaliero, e non meno delle cure. Nonostante le criticità ravvisate sul territorio regionale, così come a livello nazionale, l’Osservatorio della Fondazione, analizzando la capacità di promuovere e garantire da parte delle Regioni l’effettiva erogazione dei servizi sanitari, valutandone l’uniformità sul territorio nazionale, ha valutato l’Emilia-Romagna con il 93,4% di adempimento. Seguono la Toscana (91,3%) e il Veneto (89,1%).
“Il report Gimbe – le parole dell’Assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini – certifica la qualità della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna. Una tendenza confermata anche durante la pandemia nel 2020 e 2021. Nonostante il Covid abbia colpito l’Emilia-Romagna in misura maggiore rispetto alla quasi totalità delle altre regioni, infatti, siamo riusciti a mantenere un livello dei servizi superiore alla media italiana su tantissimi fronti, dai posti letto ai ricoveri urgenti, dalla vaccinazione agli screening, solo per citare i contesti più noti. Le difficoltà sono ancora tante, soprattutto in riferimento alla carenza di personale sanitario e alla sostenibilità politica del sistema ma la sanità pubblica della nostra regione, grazie all’organizzazione delle Aziende sanitarie e alla competenza e alla dedizione dei nostri professionisti, sta dimostrando ancora una volta una grande capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini anche in un periodo così complesso”.
Sulla base dei dati del portale Covid-19 AGENAS, la Regione Emilia-Romagna ha superato ampiamente la media italiana per 15 indicatori su 19, assicurando i servizi di screening, i ricoveri urgenti e gli interventi per tumori, nonostante sia stata colpita dal Covid per un 10% in più rispetto alla media nazionale. I medici impiegati dal SSN in regione sono cresciuti del 4,2% (Italia:-2%), gli infermieri del 5,8% (Italia: +1%), gli operatori socio sanitari del 18,7% (Italia: -2%). All’orizzonte però c’è un turnover importante, che prevede nei prossimi dieci anni il 33% dei medici e il 19% degli infermieri in uscita.
In relazione alla dotazione dei posti letto ospedalieri, nel 2021 la Regione è riuscita anche a garantire i livelli richiesti dal decreto ministeriale 70, quindi 3,21 posti letto per acuti ogni mille abitanti (la richiesta del decreto è 3,19, quindi la RER segna + 0,2). Anche nella prevenzione vaccinale l’Emilia-Romagna supera la media nazionale (la copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione emiliano-romagnola over 65 anni è del 65,1% rispetto al 58,1% italiano). Nelle coperture vaccinali obbligatorie previste dalla L.119/2017 la Regione va oltre la media nazionale 8 volte su 8. Si confermano ottimi anche i risultati relativi allo Screening del tumore della mammella, cervice uterina e colon-retto.