È un turista italiano il primo caso di vaiolo delle scimmie registrato a Cuba. La notizia, rimbalzata su tutte le agenzie internazionali nelle ultime ventiquattro ore, è stata ufficializzata dal Ministero della Salute de L’Avana che parla, inoltre, di “condizioni critiche” del paziente, al momento in terapia intensiva. La situazione clinica del cittadino italiano è peggiorata progressivamente negli ultimi tre giorni. L’uomo è arrivato lunedì a Cuba e mercoledì si è sentito male, giovedì è stato trasferito in ospedale per “trattamenti intensivi, arrivando in arresto cardiaco”. “Il turista italiano ha alloggiato in una casa in affitto e ha visitato diversi luoghi nelle province occidentali del paese”, informa il Ministero.
Intanto, mentre in Europa si contano i nuovi casi, venerdì 19 agosto è arrivato il via libera dalla task force di emergenza dell’Agenzia europea del farmaco al vaccino contro il vaiolo delle scimmie Imvanex, già autorizzato per iniezione sottocutanea, anche per iniezione intradermica. Come specificato in una nota diramata, la somministrazione per via intradermica del preparato prevede l’utilizzo di un quinto di una dose rispetto all’iniezione sottocutanea, permettendo di proteggere molte più persone con le dosi attualmente disponibili. Come informa l’Agenzia, le autorità nazionali possono decidere come misura temporanea di utilizzare Imvanex come iniezione intradermica a una dose più bassa per proteggere le persone a rischio durante l’attuale epidemia, mentre la fornitura del vaccino rimane limitata.
Contenuto anche il numero dei casi registrati nel nostro paese: se il 5 agosto scorso se ne contavano circa 500, ad oggi salgono a 689 quelli confermati. Lo evidenzia l’ultimo bollettino rilasciato dal Ministero della Salute, segnalando un aumento di 27 casi dall’ultima rilevazione dello scorso 16 agosto. I casi collegati a viaggi all’estero sono 190. L’età media dei pazienti è di 37 anni: si tratta di 679 maschi e 10 femmine. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia (297), Lazio (125) ed Emilia-Romagna (72). Non si registrano casi, al momento, in Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.
Nel mondo invece al 1° agosto si contavano oltre 18 mila casi. Al fine di ridurre il rischio di contagio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ritiene necessario “Aumentare la consapevolezza sulla trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie, sulle relative misure di prevenzione e protezione e sui sintomi e segni del vaiolo delle scimmie tra le comunità che sono attualmente colpite in questa epidemia multi-paese. Secondo l’Oms pertanto è opportuno “concentrare gli sforzi di comunicazione del rischio e di supporto della comunità su ambienti e luoghi in cui si svolgono incontri intimi (ad esempio riunioni incentrate su MSM- uomini che hanno rapporti con uomini e luoghi adibiti al sesso in loco)”.