Secondo un documento dell’ISTAT in Italia oltre 2,5 milioni di persone soffrono di un disturbo ansioso o depressivo.
E’ stato stimato che il costo di un disturbo depressivo è di 5 mila euro per anno e il costo di un disturbo ansioso ammonta a 3.500 euro per anno per paziente (ISTAT, Aspetti della vita quotidiana, ISTAT, 2016). Discorso a parte merita il disagio psicologico, una condizione di sofferenza non riconducibile a disturbi psicologici specifici e caratterizzata da difficoltà emotive, relazionali e lavorative.
Il disagio psicologico si associa a stress cronico, sintomi somatici, peggioramento della qualità della vita e rappresenta l’anticamera di diversi disturbi fisici e psichici, anche cronici. Inoltre chi vive in condizioni di disagio psicologico elevato ha un rischio di mortalità superiore del 67% di chi vive in condizioni di benessere psicologico, come dimostra un importante studio pubblicato su The Lancet.
Mentre il trattamento psicofarmacologico non risulta essere particolarmente vantaggioso per gran parte di queste condizioni, una revisione di 148 studi, condotta nel 2012 dall´American Psychological Association ha evidenziato che il trattamento psicoterapico produce effetti significativi e duraturi, equiparabili o addirittura superiori a quelli dei farmaci (e con minori effetti collaterali) per un ampia gamma di patologie.
Il programma IAPT (Improve Acces to Psychological Therapies) è il più grande “esperimento” di utilizzo della psicoterapia come trattamento di elezione per i disturbi psichici.
I risultati di questo studio dimostrano un netto miglioramento dei sintomi nel 66% dei casi ed una guarigione nel 50% dei casi. E a chi pensa che intraprendere un percorso psicoterapeutico sia oneroso in termini di spesa, uno studio del 2015 di Dezetter e Briffault ha calcolato che mille euro spesi per il trattamento psicoterapico si traducono in un risparmio di 4800 euro in termini di costi sanitari e sociali, cifre di tutto rispetto, se consideriamo che a livello mondiale i problemi psichici rappresentano il 25% dei costi generali innescati dai problemi sanitari.