“Siamo in una fase nuova grazie ai vaccini. Abbiamo messo alle spalle le misure restrittive degli anni precedenti proprio grazie a questo altissimo livello di vaccinazione”. Lo ha detto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Consiglio dei ministri europei della salute e spiegando che siamo ormai nel momento in cui è fondamentale discutere, a livello europeo, su come affrontare le prossime settimane e, in modo particolare, lavorare per avere una posizione univoca su tempi e fasce generazionali a cui somministrare la quarta dose. “Io lo chiedo – ha detto – che ci sia una posizione unitaria, dei paesi europei, delle nostre agenzie, della Commissione sulla quarta dose. Scelte non omogenee nei diversi Paesi europei finiscono solo per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali”. “Chiedo si dia mandato alla Commissione, d’intesa con la presidenza di turno, di fare in tempi stretti una proposta in tal senso basata esclusivamente sull’evidenza scientifica”, ha concluso Speranza.
Sul fronte della campagna vaccinale è intervenuto anche il Nicola Magrini dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). “Dopo due anni un po’ di stanchezza è comprensibile – ha detto in un’intervista rilasciata a La Stampa – e comunque il secondo booster è una misura precauzionale, che abbiamo deciso di raccomandare per alcune categorie a rischio, ma il ciclo vaccinale con tre dosi offre già una buona protezione contro le forme gravi della malattia”. In merito al tanto discusso richiamo autunnale Magrini ha spiegato che “si arriverà a definire una soglia d’età oltre la quale raccomandare la vaccinazione annuale contro il Covid. Potrà essere quella degli over 60 o degli over 50”.
Uno studio curato dall’israeliano Clalit Health Services e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine fa sapere che nei soggetti over 60 la somministrazione della quarta dose di vaccino riduce del 78% il rischio di morire e del 64% quello di ricovero. La ricerca, basata su un campione di 328mila cittadini israeliani con più di 60 anni, è stata svolta nei quaranta giorni successivi alla somministrazione della quarta dose, confrontandoli con circa 240 mila che si erano fermati a 3 sole dosi di vaccino. Nel primo gruppo sono stati registrati 92 decessi per Covid nel periodo dello studio rispetto ai 232 del secondo gruppo, con una riduzione del rischio di morte tra i vaccinati con quattro dosi del 78%. Le morti registrate tuttavia sono state dovute a un’età avanzata della persona e alla presenza di ulteriori patologie. In relazione ai ricoveri: sono finiti in ospedale 270 persone con quattro dosi di vaccino rispetto ai 550 con tre dosi, con una riduzione del rischio del 64%.