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Rianimazione: 8 manovre per salvare la vita dei più piccoli
RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE: OTTO MANOVRE PER SALVARE LA VITA DEI PIU’ PICCOLI
In Italia, sono sempre di più i Centri di Formazione in ambito pediatrico che organizzano corsi di disostruzione delle vie aeree, rivolti a genitori e insegnati delle scuole primarie e secondarie.
Sono manovre elementari che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria professionale, può eseguire e che, se praticate tempestivamente prima dell’arrivo dei soccorsi, anticipano i tempi di intervento, triplicando le possibilità di sopravvivenza di chi è colpito da arresto cardiaco.
Si è svolta di recente la terza edizione di Viva!2015, in occasione della settimana europea cardiopolmonare promossa dall’Italian Resuscitation Council (IRC).
“8 mosse salvavita per i più piccoli”, questo il titolo dell’incontro promosso dal Dipartimento di emergenza del Policlinico Sant’Orsola -Malpighi di Bologna, che ha visto medici e specialisti impegnati per sensibilizzare, con l’ausilio di macchinari e materiale informativo, al riconoscimento dell’arresto cardiaco, all’allertamento immediato del pronto soccorso e all’esecuzione precoce delle manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Inoltre, è stata messa a disposizione dal Policlinico una stazione attrezzata esclusivamente per le manovre di disostruzione della via aerea, causa principale di arresto cardiaco nel bambino, grazie alla presenza di rianimatori pediatrici e del personale della Pediatria d’Urgenza.
Mutua MBA, Società Generale di Mutuo Soccorso, che ha l’obiettivo di garantire la crescita della corretta informazione, la cultura della mutualità e della prevenzione, ha intervistato la dottoressa Elisa Iannella, dell’Unità operativa di Anestesiologia e Rianimazione pediatrica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, la quale ha spiegato che “la giornata “VIVA” che abbiamo organizzato all’interno del Policlinico S.Orsola-Malpighi, rientra nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione Europea per migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardio-polmonare”.
Qual è stato il fine?
“Come lo scorso anno l’obiettivo della giornata è stato anche quello di divulgare la cultura del primo soccorso pediatrico, cercando in particolare di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle manovre di disostruzione respiratoria in caso di inalazione di un corpo estraneo. L’inalazione è un evento accidentale, abbastanza frequente in età pediatrica e rappresenta una vera e propria emergenza che comporta conseguenze gravissime in caso di ostruzione completa, fino alla morte, e necessita di un riconoscimento rapido e di un trattamento immediato. Inalare significare aspirare nelle vie aeree materiale che può ostruirle, impedendo il passaggio dell’aria; la carenza di ossigeno che ne consegue, nell’arco di pochi minuti, provoca uno stato di incoscienza e il successivo arresto cardiaco”.
Quali sono i luoghi nei quali, purtroppo, avvengono la maggior parte di questi episodi?
“La maggior parte di questi incidenti avviene in ambiente domestico e in presenza di un adulto, il che dimostra l’importanza di diffondere i modi di prevenzione dell’inalazione di corpi estranei e del soffocamento”.
Qual è la fascia d’età più colpita?
“Quella al di sotto dei 4 anni, soprattutto maschi, con un picco di incidenza tra i 6-36 mesi: tale predisposizione deriva dall’incompleta maturità dei meccanismi riflessi di coordinazione (fonazione, deglutizione, respirazione) e da alcune peculiarità anatomiche, compresa la dentizione ancora incompleta. La maggior parte dei corpi estranei inalati nelle fasce più basse di età è rappresentata da cibo, soprattutto frutta secca (arachidi, pistacchi, noci, mandorle). I bambini più grandi inalano, di solito, materiale inorganico quali parti di giocattolo, tappi di penna, fischietti o monete. L’evento si verifica soprattutto durante il gioco o il pasto e non sempre i genitori, i nonni e coloro che quotidianamente sono a contatto con i bambini sono stati adeguatamente informati sui rischi legati a determinati alimenti o all’utilizzo di certi giocattoli”.
Quanto è importante la conoscenza di queste tecniche di pronto intervento? La tempestività è un elemento fondamentale?
“Un aspetto importante della prevenzione della morte da soffocamento è rappresentato proprio dalla conoscenza e dall’addestramento alle manovre di disostruzione. Scopo della giornata VIVA è stato appunto quello di promuovere la consapevolezza che tutti possono fare la differenza attraverso la conoscenza e l’applicazione di poche e semplici manovre che abbiamo “etichettato” come le 8 mosse salvavita per il bambino”.
Quali sono i dati in Italia?
“In Italia, ogni anno muoiono più di 50 bambini, circa uno a settimana, per soffocamento causato da ostruzione da corpo estraneo. Muoiono perché chi gli è accanto non sa come intervenire. La tempestività nel riconoscimento e la corretta esecuzione delle manovre per liberare le vie aeree possono risultare determinanti nel salvare la vita: l’efficacia della tecnica è, infatti, superiore al 95% e può essere effettuata da qualsiasi persona opportunamente addestrata”.
Negli ultimi anni, soprattutto nelle scuole, si sta sensibilizzando e informando sempre di più sulle manovre di disostruzione della via aerea. Un’altra delle vostre iniziative è stata quella di organizzare un incontro formativo rivolto agli insegnanti della scuola primaria e secondaria…
“Esatto, si è svolto per presentare il progetto scuola di IRC “ KIDS SAVE LIVES”: i ragazzi salvano le vite. Nel 2015 la scuola passa in primo piano come luogo principale per divulgare la cultura della sicurezza e della solidarietà. KIDS SAVE LIVES nasce con l’idea di educare gli insegnanti a formare gli studenti, fin dalla scuola primaria, sul riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco. Gli insegnanti vengono “adottati”, vengono loro forniti i contenuti e gli strumenti didattici così da poter dedicare alcune ore di insegnamento alla conoscenza dei temi relativi al primo soccorso e alle manovre di rianimazione cardio-polmonare. Il passaggio di informazioni promosso direttamente dall’insegnante e diversificato per fasce di età, può eliminare la paura e la resistenza a intervenire in condizioni di reale pericolo per la salute e dunque a salvare una vita. Le linee guida dell’OMS affermano che addestrare i ragazzi di 12 anni compiuti, per due ore all’anno, alla rianimazione cardio-polmonare aumenterebbe il tasso di sopravvivenza all’arresto cardiaco improvviso con ripercussioni significative sulla salute globale. La morte cardiaca improvvisa, infatti, è uno dei principali problemi della sanità mondiale; è la terza causa di morte dopo il cancro e le malattie cardiovascolari. E’ noto che le manovre di rianimazione, iniziate immediatamente, aumentano di 2-4 volte il tasso di sopravvivenza; ogni ragazzo addestrato in modo adeguato, è in grado di metterle in atto. Ritengo, pertanto, fondamentale sensibilizzare e diffondere la cultura del primo soccorso a prescindere dal grado di istruzione e formazione affinchè da semplice testimone di un problema, chiunque possa diventare attore nel tentativo di salvare una vita”.