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Ricerca: Nobel a Tomas Lindahl, Presidente del Comitato scientifico di IFOM, centro di eccellenza in Italia e nel mondo

Il nostro Paese si aggiudica un altro trofeo: a Tomas Lindhal, scienziato di fama internazionale, lo scorso 7 ottobre è stato attribuito il Nobel per la Chimica 2015 e per le sue scoperte sulla riparazione del DNA. Lindhal, che ha diretto per molti anni uno dei laboratori di oncologia molecolare più importanti della Gran Bretagna, dal 2010 è il presidente del Comitato scientifico di IFOM, un’eccellenza italiana e internazionale nel campo della ricerca sul cancro.
L’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) è stato fondato da FIRC-AIRC nel 1998. È un centro di ricerca no profit ad alta tecnologia, dedicato allo studio della formazione e dello sviluppo dei tumori. Svolge e promuove la ricerca scientifica e la formazione nel campo dell’oncologia molecolare, nelle sue prospettive di applicazione nella clinica, a beneficio dei pazienti oncologici.
 
Tomas LindahlL’istituto nasce con due obiettivi principali: il primo è quello di concentrare le risorse umane e tecnologiche, rappresentando un vero e proprio “incubatore di conoscenza” per la ricerca oncologica, un luogo dove i ricercatori possono ottenere risultati scientifici eccellenti e competitivi a livello nazionale e internazionale grazie all’ambiente condiviso e alla disponibilità di strumenti d’avanguardia.
Il secondo obiettivo riguarda, invece, la creazione di un centro di riferimento per realizzare, trasferire e fornire ad altre istituzioni know-how, protocolli, routine di ricerca.
Il comitato, presieduto da Lindhal in collaborazione con altri quattro scienziati, svolge il delicato e complicato ruolo di valutare le ricerche in atto nell’istituto e sviluppare le strategie future.
La “creatura” è considerata uno dei miglior centri di ricerca sul cancro in Italia e in Europa grazie anche all’esperienza internazionale di Lindhal, messa a disposizione per lo sviluppo del comitato scientifico. Un duro lavoro, come ha spiegato lo scienziato nel corso di un’intervista: “non è semplice inserirsi in una realtà strutturata da altri. E’ necessaria una collaborazione condivisa con alcuni centri clinici per poter sviluppare le scoperte nella sperimentazione clinica e per facilitare il raggiungimento dei risultati sulla cura della malattia. Quella tra clinici e scienziati puri può essere una collaborazione che, seppur non semplice,  agevola il raggiungimento dei risultati scientifici. Si tratta, infatti, di mettere in relazione mentalità, formazione culturale, percezione delle priorità e degli obiettivi radicalmente diversi. Questo è stimolante, ma può essere difficile da gestire. Io ho avuto delle esperienze significative in questo ambito e sono felice di mettere la mia esperienza a disposizione di IFOM, che ha istituito relazioni importanti e significative con diversi centri oncologici in Italia”.
Alla domanda, qual è la chiave del successo, Lindhal ha risposto: “È nel giusto equilibrio fra gli investimenti e il fattore umano. Un buon team è solo l’inizio. Bisogna poi far in modo che lavori nelle migliori condizioni, offrendo soprattutto un ambiente piacevole. È quindi fondamentale un direttore scientifico lungimirante per raggiungere obiettivi importanti ed essere considerati top. Negli Stati Uniti, per esempio, sono stati fatti ingenti investimenti non sempre efficaci proprio perché mancava l’elemento umano di qualità”.
 
Un centro quindi che negli anni è riuscito a spiccare in campo internazionale. Quali sono i risultati raggiunti fino ad oggi? Nel solo 2014 gli scienziati IFOM hanno pubblicato 106 articoli di ricerca su riviste scientifiche internazionali, con un impact factor medio pari a 9,156. Tale dato sottolinea la scelta strategica di IFOM di privilegiare la qualità e l’originalità del lavoro scientifico nell’ambito della ricerca oncologica, che si traduce ora ancor più nel puntare a pubblicazioni di qualità elevatissima. Tra le scoperte, quella di aver individuato il nuovo bersaglio per la terapia cellulare delle distrofie muscolari. Lo studio descrive un meccanismo d’azione finora sconosciuto, che permette ai mesoangioblasti, particolari cellule staminali progenitrici del muscolo scheletrico, di raggiungere il muscolo danneggiato con maggiore efficienza e dunque, riparare più efficacemente il danno causato nelle distrofie muscolari. Tale meccanismo è ritenuto
di particolare interesse anche nello studio della disseminazione delle metastasi tumorali.
Innovazione, dinamismo e qualità. Queste le caratteristiche principali che distinguono, nello scenario delle mutue italiane, Mutua Basis Assistance, motivo per cui, con questo articolo, ha voluto dare rilevanza al traguardo raggiunto dallo scienziato di fama mondiale che, grazie alla sua esperienza, è riuscito a portare il centro italiano sulla vetta più alta della ricerca sul cancro in campo internazionale.
 
Subito dopo aver ricevuto il Nobel, Tomas Lindhal ha rivolto un pensiero a IFOM: “L’interazione con IFOM è molto importante per me, sono estremamente felice dell’opportunità di essere il Presidente del Comitato scientifico dell’IFOM, un istituto che ha avuto un successo rapido e importante, non solo in Italia, ma anche all’estero ed è riconosciuto tra gli istituti in cui si fa una grande ricerca a livello internazionale. Ho sempre avuto un’interazione veramente unica e produttiva con tutti i ricercatori dell’IFOM e con la Fondazione FIRC”.
Mutua Basis Assistance si congratula con Tomas Lindhal per il Nobel, ma soprattutto per tutto quello che ha fatto e continua a fare per la ricerca sul cancro. “La salute è il primo dovere della vita” Oscar Wilde.

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