Vedono bene da vicino ma via via che l’oggetto di interesse si allontana la vista diventa sempre più sfocata e confusa. In questi casi si parla di miopia,difetto della vista ritenuto un “vizio di refrazione” (o rifrazione) e il cui nome deriva dal greco “myo”, che significa letteralmente “chiudere” in riferimento all’abitudine dei miopi di strizzare gli occhi per vedere più chiaro anche da lontano. Questo disturbo della vista si presenta sin dalla prima infanzia tanto che gli occhi dei più piccoli devono essere oggetto di un monitoraggio continuo già dalla nascita. Un punto fondamentale messo in chiaro dagli esperti intervenuti in una conferenza organizzata dalla Commissione nazionale salute in Jinan, nella provincia orientale dello Shandong.
Nel corso della due giorni tenutasi il 28 e il 29 giugno scorsi, Zhou Xingtao, oftalmologo all’Eye & Ent Hospital dell’università Fudan, ha suggerito che i cambiamenti dell’asse visivo dovrebbero essere inclusi nella lista dei fattori utili per valutare la salute nei bambini che non hanno ancora raggiunto il terzo anno di vita. Sulla base dei dati forniti dalla Commissione, nel 2018, il tasso di miopia tra i bambini di sei anni in Cina ha toccato quota 14,5%. Secondo un obiettivo stabilito in un piano d’azione steso dal Ministero dell’Educazione, dalla Commissione e da altre sei autorità nell’agosto del 2018, il dato dovrebbe scendere al 3% nel 2030. Gli esperti sostengono che soli 40 minuti di attività all’esterno in più al giorno possono prevenire in maniera efficace la miopia.
Prevenzione e controllo, non solo entro i confini della Muraglia, potrebbero scongiurare il grande rischio dell’epidemia mondiale di miopia: nel 2050, potrebbe essere affetta da miopia metà della popolazione mondiale, quasi 5 miliardi di persone. Da qui a 10 anni, il numero di pazienti che non vede bene da lontano potrebbe sfiorare i 2,5 miliardi. Tra tutti i difetti visivi, la miopia – che si può distinguere, sulla base dell’entità del difetto, inlieve(fino a 3 diottrie), media (da 3 a 6 diottrie), elevata(oltre le 6 diottrie) – è quella che ha subìto l’incremento più decisivo negli ultimi decenni.
Dati mondiali. Tra i paesi più colpiti troviamo Cina e Stati Uniti: soffre di miopia oltre l’80% degli studenti delle scuole superiori cinesi, e percentuali simili sono state registrate a Singapore e Taiwan. Negli Stati Uniti d’America è miope il 35% dei giovani adulti, un’incidenza salita del 70% negli ultimi 30 anni. In Italia ne è affetto in media il 25% della popolazione, circa 15 milioni di persone. In generale in Occidente si ritiene che abbia una prevalenza indicativa del 30%. Generalmente la miopia si presenta in età scolare, aumenta nel periodo dello sviluppo, quando ogni parte del corpo subisce dei cambiamenti radicali, e tende a stabilizzarsi tra i 20 e i 25 anni, aumentando solo lievemente dopo quell’età (se non sono presenti particolari patologie che la fanno peggiorare rapidamente).