Una sanità inclusiva che non lascia nessuno ai margini. È questa la base da cui parte il percorso avviato dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), insieme al Centro di ricerca per la salute globale della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, e all’Unità operativa di Malattie infettive pediatriche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, relativo a un maggiore accesso ai servizi sanitari da parte delle comunità Rom e Sinti, con particolare riferimento a temi pediatrici e di medicina di genere.
Il percorso, presentato in vista della Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti, che si celebra sabato 8 aprile, parte da uno studio capillare e strutturato delle loro condizioni di salute e delle barriere nell’accesso ai diversi servizi di cura, assistenza e accompagnamento, e si sviluppa in linea con il nuovo Framework europeo per le Strategie di inclusione e partecipazione della popolazione Rom e Sinti per il periodo 2021-2030.
Nel 2012 l’Italia ha aderito alla Comunicazione della Commissione Europea, sul quadro europeo per strategie nazionali di integrazione dei Rom, elaborando e avviando la prima Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, allineandosi al resto dei Paesi membri e alle raccomandazioni espresse da altri organismi internazionali di tutela dei diritti umani. Due anni più tardi, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una raccomandazione su misure efficaci per l’integrazione dei Rom negli Stati membri, fornendo ulteriori orientamenti a questi ultimi su come rafforzare l’attuazione delle loro strategie nazionali. Nell’ambito di questo preciso quadro normativo si inserisce il progetto dell’Unar che ha lo scopo di garantire risposte concrete ed immediate per un miglioramento della salute delle persone che vivono in condizioni di fragilità abitativa e economica, sociale e lavorativa.
In Italia la ridotta disponibilità di informazioni statistiche socio-demografiche ed economiche scientificamente attendibili sulle due popolazioni risulta una delle principali cause che concorrono a rendere difficile l’individuazione delle problematiche che investono le condizioni di vita di parte di questo eterogeneo gruppo di cittadini. Tuttavia, le azioni in programma verranno ideate e svolte secondo un approccio integrato, multidisciplinare e multisettoriale con interventi complementari ad altri interventi realizzati nell’ambito della “Strategia nazionale di uguaglianza, inclusione e partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030” e del Piano d’Azione per la Salute per e con le comunità Rom e Sinti, promosso nel 2014 dal Ministero della Salute, e ha previsto il coinvolgimento delle comunità in ogni fase progettuale, dalla definizione degli obiettivi, all’attuazione e al monitoraggio. Fra gli obiettivi: la collaborazione con la Croce rossa italiana, per individuare le criticità sociosanitarie negli insediamenti e le modalità coordinate di intervento all’interno delle comunità stesse; un programma di formazione a distanza indirizzato agli operatori sanitari; la realizzazione di un sito dedicato con materiale informativo sociosanitario di specifico interesse per le comunità Rom e Sinti.