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Salute mentale, “l’80% dei minori paga le terapie”. La denuncia di Fondazione Soleterre
Il benessere fisico e mentale degli adolescenti è tra i punti centrali che scaldano il dibattito sull’accesso al servizio sanitario. A fare da aprifila è Damiano Rizzi, psicologo e presidente della Fondazione Soleterre, secondo cui l’80% dei bambini e degli adolescenti per accedere al servizio sanitario pubblico devono pagare le terapie. “Nella città di Milano, per la neuropsichiatria infantile ci sono liste d’attesa che vanno dai 2 ai 3 anni. Dal punto di vista della salute mentale – fa sapere il presidente di Soleterre – il Sistema sanitario nazionale (Ssn) viola i tre principi fondamentali di universalità, eguaglianza ed equità di accesso: è un sistema dove solo per un criterio di censo e non di diritto si accede al supporto psicologico pubblico poiché una seduta media costa circa 80 euro e nei Distretti di salute mentale solo il 6% del personale è costituito da psicologi. Molte persone, anche a causa dell’attuale inflazione, smettono di fare terapia perché non possono permettersela”.
A livello globale, tra i 10 ed i 19 anni, un adolescente su sette soffre di un disturbo mentale, condizione che rappresenta il 13% del carico globale di malattia in questa fascia di età. Non cambia di molto la fotografia nazionale e a dimostrarlo sono le 395.604 richieste di contributo al bonus psicologo registrate dal sistema informatico dell’Inps lo scorso autunno. In palio c’erano una cinquantina di euro per una dozzina di sedute. Tuttavia, una domanda ogni dieci è stata accolta – 41.657 – e i fondi sono stati stanziati non in riferimento alla gravità del problema, ma sulla base dell’Isee del richiedente. Il problema sollevato dalla Fondazione Soleterre dunque c’è ed è evidente.
Intanto, restando sul fronte delle cure e del supporto psicologico, il Ministero dell’istruzione e del merito ha aderito ad uno studio promosso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) insieme all’Istituto superiore di sanità relativa all’impatto della pandemia sulla salute mentale di bambini e adolescenti. L’iniziativa intende rilevare le conseguenze dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sulla salute mentale dei minori e individuare i bisogni psicosociali e di salute mentale di bambini e adolescenti in relazione a quanto vissuto nel periodo della pandemia, con l’obiettivo di progettare un piano d’azione e proporre alle Istituzioni competenti le opportune iniziative.
Il Progetto coinvolge genitori e studenti. Ai genitori saranno somministrati questionari dedicati all’individuazione del disagio psicologico di bambini e adolescenti, mentre agli studenti sarà richiesto di partecipare ad un questionario di ascolto per conoscere il loro punto di vista e le loro esigenze riguardo al tema della salute mentale. I genitori che parteciperanno alla ricerca saranno informati degli esiti dei test da parte dei Centri clinici, con l’eventuale opportunità di effettuare un incontro online di orientamento. La ricerca verrà effettuata in alcune scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado campionate in cinque regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza intende ascoltare anche gli studenti dai 16 anni di età per intercettare le loro esigenze, al fine di prevenire i disagi psicologici, tramite un apposito questionario, che verrà proposto agli studenti in forma anonima ed è disponibile sul sito dell’Agia www.iopartecipo.garanteinfanzia.org.