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#SalviamoElisa: bimba affetta da leucemia cerca donatore di midollo osseo
50 giorni: è il tempo che resta a Elisa se non si troverà un donatore di midollo osseo compatibile, unica soluzione per sconfiggere la leucemia.
Una vera e propria catena di solidarietà è nata per salvare una piccola di tre anni affetta da leucemia. Si tratta della bambina Elisa, nata nel 2014 a Pordenone e oggi tristemente ricoverata all’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, a cui potrebbero essere rimaste poche settimane di vita se non si troverà un donatore di midollo osseo compatibile. Per lei si sono già mobilitati tanti personaggi dello spettacolo che hanno invitato i loro fan a recarsi nei centri specializzati per la tipizzazione. Da Fiorello ad Anastacia, sono tanti gli artisti del mondo che hanno rilanciato l’appello dei genitori della piccola, Fabio e Sabina.
L’invito è stato diffuso dalla fitta rete dei media supportata, come avviene ormai da anni, dai social. Sulla pagina Facebook “Salviamo Elisa” arrivano immagini da tutto il mondo di persone che si recano in ospedale nella speranza di essere compatibili. La mobilitazione un risultato l’ha già raggiunto: il Registro dei donatori – che ha un database internazionale – si sta ingrossando e tanti pazienti affetti da leucemia e mieloma potranno avere una speranza in più.
Elisa è affetta da una rarissima forma di leucemia che colpisce uno o due bambini su un milione. Chi la conosce parla di lei come di una leonessa che lotta contro un nemico più grande di lei che, in assenza di cure specifiche e di un donatore di midollo osseo compatibile, rischia di vincere questa battaglia. Il lungo e grigio periodo fatto di cure e ricoveri è cominciato circa due mesi e mezzo fa. La piccola, residente in un comune della provincia di Pordenone, all’improvviso, ha cominciato ad alimentarsi sempre di meno registrando temperature corporee sempre più alte. “Ci hanno detto che era un’influenza – ha raccontato il papà della bimba – e, nonostante le richieste pressanti di mia moglie di andare a fondo della questione con tutta una serie di analisi, nessuno ci ha voluto dare ascolto”. Le condizioni della piccola intanto peggioravano. Soltanto a quel punto i medici hanno deciso di sottoporla agli accertamenti del caso diagnosticandole la leucemia mielomonocitica infantile. I medici sono subito chiari: la loro figlioletta ha il 60 per cento di possibilità di sopravvivere. La leucemia mielomonocitica giovanile è una rara forma di tumore che parte dalle cellule mieloidi e che ha caratteristiche intermedie tra la leucemia mieloide acuta e quella mieloide cronica in termini di velocità di crescita. In genere vengono colpiti da questa variante di leucemia bambini molto piccoli, al di sotto dei quattro anni. Attualmente, informa l’Airc, non è possibile determinare regole precise per la prevenzione della leucemia infantile, le cui cause non sono del tutto chiare. L’unica raccomandazione è quella di evitare, nei limiti del possibile, l’esposizione a radiazioni o a sostanze chimiche pericolose.
I genitori hanno così deciso di tentare l’ultima carta a loro disposizione pubblicando un post su Facebook che, nel giro di 48 ore ha raccolto quasi 14mila condivisioni e più di 1500 like. Nel messaggio, in particolare, il papà lancia un appello: “Sto cercando urgentemente un donatore di midollo osseo: se conoscete qualche persona disposta ad un’eventuale donazione (deve avere al massimo 35 anni) contattate l’Admo o il più vicino punto Avis. Grazie a tutti quelli che si muoveranno per cercare di far sorridere ancora mia figlia”.