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Sanità: come cambia lo scenario con i nuovi tagli
Il Fondo Sanitario Nazionale conterà 2,3 miliardi in meno. È quanto stabilisce il dl Enti Pubblici, ormai divenuto legge, sugli enti locali. Una misura necessaria, secondo il ministro Lorenzin, per ridurre i prezzi di beni e servizi, ma che lascia diversi dubbi sulla responsabilità di dover decidere l’urgenza o meno di analisi o esami.
Condizioni di Erogabilità
Dall’entrata in vigore del testo, ci sarà un mese di tempo per individuare le “condizioni di erogabilità”, che insieme alle “indicazioni di appropriatezza prescrittiva”, andranno ad individuare quali prestazioni potranno essere sostenute del SSN e quali invece saranno, come già avviene per i medicinali, completamente a carico del cittadino. I medici dovranno prestare molta attenzione, quindi, a firmare prescrizioni che potrebbero essere giudicate non conformi dalle Aziende Sanitarie Locali di riferimento ed incorrere nelle relative sanzioni economiche.
Per il ministro della Salute la manovra servirà ad aumentare il buonsenso generale nelle strutture pubbliche, dove si registra, a suo dire, un eccesso di prescrizioni, in particolar modo nella diagnostica per immagini.
180 Prestazioni a rischio
L’Aifa, la Banca d’Italia e la Ragioneria generale dello Stato, tra gli altri, stanno dunque lavorando insieme ai tecnici del Ministero per individuare le prestazioni che saranno interessati dalla manovra, un numero che si aggira intorno ai 180, ne abbiamo ipotizzate alcune:
Test Genetici: no alla mappatura del genoma o a fini di ricerca
Test Allergologici: servirà la prescrizione dello specialista
Denti: garantite a persone con problemi economici
Esami Diagnostici: TAC limitate agli arti e RMN alla colonna
Test di laboratorio: cadenza triennale
Opinioni
Per Anao Assomed, il sindacato degli ospedalieri, la penalizzazione dei medici sui percorsi diagnostico-terapeutici, così come il poco tempo a disposizione per definire le linee guida generali, sono misure che, a detta del vicesegretario nazionale, Carlo Palermo, “contengono inappropriatezze”. Anche Massimo Cozza, segretario FPCGIL Medici ha affermato, a fronte di una volontà comune tesa ad aggredire e a ridurre gli sprechi, la contrarietà del sindacato alla riforma della PA, che obbliga i cittadini ad avere un disservizio e penalizza i medici, in caso di prescrizioni ritenute non necessarie.
In prospettiva futura, quindi, aumenterà sempre di più il ricorso ad una spesa Out of Pocket, ovvero quella di “tasca propria”, effettuata generalmente in nero e all’occorrenza, mentre l’unica soluzione realmente applicabile per sostenere gli inevitabili tagli nella spesa pubblica è aderire ad una forma di Sanità Integrativa, avendo così un accesso reale all’assistenza integrativa e ad una copertura di servizi anche al di fuori dei LEA o dei ticket, il tutto coadiuvato da considerevoli vantaggi fiscali, specialmente nel caso delle mutue soccorso come MBA.