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Sclerosi multipla, la ricerca fa passi da gigante e arrivano nuovi trattamenti
Un importante sviluppo per la ricerca scientifica per quanto riguarda la sclerosi multipla, malattia che annualmente, solo in Italia, interessa 3.600 persone (principalmente giovani adulti tra i 20 e i 40 anni): sono circa 3 milioni nel mondo, oltre 140 mila in Italia, una diagnosi ogni 3 ore. La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale caratterizzata dalla perdita di mielina (la sostanza bianca che riveste come una guaina le fibre nervose) in più aree del cervello e del midollo spinale, con la formazione di lesioni che possono evolvere da infiammatorie a croniche. Può manifestarsi con sintomi diversi a seconda delle aree interessate, come difficoltà a camminare, problemi di equilibrio o deficit della vista.
Come riportato dall’Associazione italiana Sclerosi Multipla, le nuove evidenze scientifiche mostrano che la ricerca sulle cause di questa malattia ha compiuto significativi passi avanti negli ultimi anni. Questo oggi consente sempre di più di immaginare strategie di prevenzione che, se non possono ancora prevenire l’insorgenza della malattia, possono aiutare a identificare i fattori di rischio, scongiurando la disabilità, e capire quali sono le strade da percorrere.
Non a caso, in questo contesto in piena evoluzione scientifica, sono stati individuati nuovi criteri diagnostici per la sclerosi multipla che, tuttavia, verranno condivisi a settembre, al prossimo congresso ECTRIMS a Copenaghen. Secondo Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello Sviluppo del “Bambino Gesù”: “Le aspettative dei pazienti con SM sono migliorate radicalmente negli ultimi anni grazie alle terapie modificanti il decorso della malattia. La ricerca farmacologica propone nuovi trattamenti con efficacia superiore a quelli attuali, fondamentali per garantire una vita qualitativamente elevata ai bambini e adolescenti”. Negli ultimi cinque anni, il “Bambino Gesù” ha prodotto diverse pubblicazioni scientifiche in questo campo di ricerca, soprattutto per quanto attiene lo studio dei fattori prognosticamente sfavorevoli per identificare il miglior trattamento per i piccoli pazienti.
La crescita che caratterizza il piano della ricerca riguarda anche i centri di cura territoriali. È questo, ad esempio, il caso del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, attivo dal 2014 per la diagnosi, il trattamento e il follow-up di bambini e ragazzi under 18, che offre cure personalizzate attraverso le terapie più adatte ai pazienti pediatrici. La partecipazione a trial clinici internazionali consente, inoltre, l’accesso a nuove cure avanzate mentre è in corso la fase di approvazione per l’età pediatrica.
Come si legge in una nota diffusa dal nosocomio della Santa Sede, la sclerosi multipla in età pediatrica ha peculiarità cliniche, diagnostiche e terapeutiche che la differenziano dalla forma adulta, richiedendo un approccio specifico. Il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario dei bambini sono in sviluppo, quindi l’uso dei farmaci deve tenere conto di questa particolarità. Nel bambino la SM generalmente non causa gravi disabilità permanenti, più comuni negli adulti. Un centro dedicato ai bambini aiuta anche a mitigare l’impatto psicologico che potrebbe derivare dal contatto con le disabilità dell’adulto.