Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Senti chi parla! In Italia 7 milioni di persone con problemi all’udito
“Ear and Hearing care for all! Let’s make it a reality” (Un udito sano per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà). Pochi mesi fa l’annuncio di Caparezza aveva scosso il mondo della musica. Era il giugno 2022 quando il rapper pugliese ha comunicato che a causa dell’acufene si sarebbe ritirato dalla musica, almeno per un po’. Se da un lato, in quell’occasione, in molti hanno pensato si trattasse di una malattia rara legata all’udito, tanti altri invece hanno accolto la notizia con assoluta normalità. Il cantautore e produttore di musica nato a Molfetta infatti non è il solo a cui è stata diagnosticata, anzi. Solo in Italia sono circa 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione. Nel mondo invece, secondo gli esperti, il 5% della popolazione convive con una perdita uditiva e le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità prevedono che, entro il 2050, 1 persona su 4 sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito. Negli ultimi anni l’allarme maggiore ha a che vedere con la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi, dunque musicali. Ciò ha portato l’OMS a prevedere che, a causa di abitudini di ascolto non sicure, oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito.
Numeri che non confortano neppure il Ministero della Salute che oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’udito, si rende megafono dell’allarme lanciato dall’Oms mettendo in evidenza che la prevenzione secondaria della sordità, effettuata attraverso l’introduzione di programmi di screening neonatali è la vera soluzione per ridurre in modo significativo gli effetti invalidanti delle patologie neurosensoriali congenite più frequenti alla nascita. Ad oggi, nei Paesi industrializzati, il deficit uditivo permanente si riscontra in circa 1-2 neonati su 1000 sottoposti a test di screening alla nascita. Il numero dei difetti uditivi permanenti accresce con l’età con una prevalenza di 2-3 su mille a 5 anni e 3-4 su mille in adolescenza. Inoltre, studi recenti hanno messo in luce che oltre il 95% di neonati ha ricevuto nel 2017 in Italia uno screening dell’udito, di solito prima della dimissione dal Punto nascita.
Nella giornata di ieri diverse Società e Federazioni medico-scientifiche, insieme ai rappresentanti delle Istituzioni, si sono riunite al Senato per sottoscrivere il “Patto per la Salute dell’orecchio e dell’udito”. Si tratta di un documento caratterizzato da 10 punti redato a tutela della salute uditiva di bambini, adulti e anziani. Allertare la cittadinanza; mobilitare i medici delle diverse specialità; moltiplicare l’efficacia della prevenzione ed ottimizzare i percorsi integrati Ospedale-Territorio per la diagnosi, cura e riabilitazione. Sono questi i quattro macro punti posti al centro del Patto, sostenuti dalla proposta di dare vita a un Osservatorio nazionale sulla sordità che sia permanente.
A questo proposito, l’organizzazione Udito Italia Onlus – Nonno Ascoltami! ha promosso, con il patrocino del Ministero della Salute, la realizzazione di un evento di sensibilizzazione sulla prevenzione dei disturbi uditivi. In particolare quest’anno sarà presentato il documento OMS “Primary Ear and Hearing care training Manual”. Udito Italia è membro del WHF – World Hearing Forum – organismo istituito dall’OMS con l’obiettivo di costituire un’alleanza globale per la promozione della salute uditiva nel mondo. L’evento avrà luogo a Roma per l’intera giornata di oggi all’Auditorium del Ministero della Salute, Viale Giorgio Ribotta.