La separazione fa male ai genitori, ma sono soprattutto i figli a soffrirne di più, con conseguenze sul piano affettivo-comportamentale durante la fase della crescita.
“Ciao mamma, saluta i miei amici di scuola”, così inizia il biglietto d’addio scritto da una ragazzina di 14 anni che si è impiccata nella sua abitazione perché, secondo quanto riferiscono fonti vicine alla vittima, viveva con grande disagio i litigi e la separazione dei genitori. È successo qualche giorno fa a Valverde nel catanese e la notizia ha sconvolto l’intero Paese.
Il tragico evento non può lasciare indifferenti e Mutua Mba, società di mutuo soccorso, in questo articolo, grazie all’autorevole contributo della psicologa-psicoterapeuta Marinella Cozzolino, vuole capire quali possono essere le conseguenze di una separazione per i figli. Gli addii sembrano essere sempre più frequenti, come dimostra l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT) su matrimoni, separazioni e divorzi, secondo il quale in Italia, i dati del 2015 risentono anche degli effetti delle recenti variazioni normative. In particolare, l’introduzione del “divorzio breve” fa registrare un consistente aumento del numero di divorzi che ammontano a 82.469 (+57% sul 2014). Più contenuto è l’aumento delle separazioni pari a 91.706 (+2,7% rispetto al 2014).
La separazione fa male ai genitori, ma sono soprattutto i figli a soffrirne di più, con conseguenze sul piano affettivo-comportamentale durante la fase della crescita. Negli anni sono state realizzate delle ricerche che hanno confermato questa tesi.
Dottoressa, l’ultimo tragico ed estremo fatto di cronaca ha portato a delle riflessioni. Sempre più spesso, purtroppo, sentiamo parlare delle conseguenze psicologiche e affettive sui figli che subiscono la separazione. Può spiegare quali sono? In generale, come i bambini e gli adolescenti vivono la separazione dei genitori?
“La separazione dei genitori è per i figli un grande lutto su più livelli: muore l’idea di famiglia, il senso di appartenenza a qualcosa di cui i ragazzi hanno molto bisogno; muore l’illusione del per sempre, dell’amore di mamma e papà come esempio di solidità; muore il senso di protezione (soprattutto in seguito all’uscita di casa del papà), muoiono i sogni, i desideri, la leggerezza. Molti bambini, nei casi più fortunati adolescenti, vedono morire di colpo la propria infanzia. Durante e dopo la separazione, sempre più spesso, bisogna crescere in fretta, imparare ad autoconsolarsi, a badare a se stessi a trecentossanta gradi perché gli adulti sono impegnati a fare altro”.
Che i figli risentano della separazione dei genitori è un dato di fatto, ma è sempre difficile determinare con esattezza quali saranno le ricadute, perché? Come limitare le sofferenze che possono addirittura portare a gesti estremi?
Come abbiamo letto molti genitori si separano. Nessun figlio esce illeso da una separazione. Molti, per fortuna compensano. Compensare non significa guarire o superare, significa riempirsi d’altro, distrarsi affinchè quel dolore che c’è e resta, non prenda il sopravvento.
“Le ricadute che potrebbe avere un figlio non sono scritte nella separazione e neppure, quanto meno non solo, negli eventi degli anni a venire, ma nel passato, in quello che i genitori hanno costruito come coppia genitoriale e come famiglia per il figlio. Cosa c’era prima? Amore, forza, dialogo, scambio, appoggio, condivisione, libertà? O vuoto e litigi?”.
Un’adolescente si è suicidata perché viveva con grande disagio la separazione e i litigi dei genitori che si erano lasciati da 5 anni. Quali sono gli effetti di una separazione a lungo termine e come poter gestire il conflitto tra genitori senza avere ripercussioni sui figli?
“Come ho già detto, la separazione, soprattutto se avviene dopo anni di litigi e incomprensioni, se, quindi, non ha permesso ai genitori di dare ai figli la forza necessaria per inglobare il concetto di famiglia e genitorialità, rappresenta un vuoto enorme nella storia dell’individuo. Un vuoto di radici, di appoggio, di sostanza ferrea su cui costruire. È a questo punto che esperienze negative postume, assolutamente superabili per altre persone, come ad esempio un amore non corrisposto, il tradimento di un’amica, un brutto vuoto a scuola, l’indecisione sul futuro, possono portare ad una depressione letale”.
Dottoressa, alla luce di quanto è accaduto quali sono i suoi consigli?
“Non è mai semplice dare consigli poiché ogni coppia, ogni famiglia e quindi, ogni separazione, ha una storia a sè. È necessario tuttavia comprendere che essere genitori significa assumersi completamente la responsabilità del benessere di un figlio. Benessere prima emotivo e psichico, poi fisico. Bisogna evitare discussioni davanti ai figli, non si deve distruggere ai loro occhi la figura dell’altro genitore, è inoltre importante assumersi al cinquanta per cento la responsabilità della separazione e comunicarla ai ragazzi seguendo i loro tempi di metabolizzazione e lasciando che esprimano tutta la loro rabbia. Inoltre, ma non da ultimo, evitate di coinvolgerli subito nelle vostre nuove relazioni e, soprattutto, è fondamentale ricordare che per un figlio, il vero dolore, il più grande tradimento, non è la separazione ma la nascita di altri figli. Aspettate che siano maturi per immagazzinare anche questo enorme dolore”.