In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento, che si celebra dal 1° al 7 ottobre e che quest’anno ha come tema “Proteggere l’allattamento: una responsabilità da condividere”, su tutto il territorio nazionale si terranno una serie di iniziative a sostegno dell’allattamento come pratica di salute, elemento di empowerment delle donne e di facilitazione della relazione con il bambino oltre che di cultura in generale. Inoltre, quest’anno in parallelo con la campagna vaccinale, sono previsti alcuni focus relativi al rapporto tra latte materno e vaccino. Stando a quanto emerso dagli studi pubblicati sulla rivista Breastfeeding Medicine e condotti rispettivamente dagli scienziati del Texas Tech University Health Sciences Center e dell’Università della California a San Diego, la somministrazione dei vaccini contro il Covid-19 pur provocando una piccola interruzione della lattazione, non ha alcun effetto negativo sui bambini allattati al seno. Si tratta di un esito raggiunto a conclusione di uno studio condotto dal team guidato da Skyler McLaurin-Jiang che ha interpellato 4.455 madri in fase di allattamento sottoposte alla vaccinazione contro il virus.
L’allattamento, così come la composizione del latte, subisce un cambiamento con la crescita del bambino. La prima settimana di allattamento al seno è da ritenersi come una vera e propria fase sperimentale nella relazione mamma-neonato. Nel corso di questi giorni infatti è possibile che emergano delle criticità dovute al travaglio, e dunque al parto, legate a una costruzione graduale di una vera e propria rinnovata quotidianità. La maggior parte dei neonati a termine è in grado di attaccarsi al seno nell’immediato, subito dopo la nascita, anche se generalmente nel corso delle prime ore di vita il nascituro dorme abbondantemente. La necessità di essere allattati, anche fino a 12 volte nell’arco di 24 ore, si presenta non prima del secondo e terzo giorno. Il neonato deve succhiare per almeno 10 minuti, ma può continuare anche per 30 minuti con lo stesso seno, fino al momento in cui non si stacca da autonomamente. Inoltre, durante i primi 2-3 giorni le mamme avvertono contrazioni all’utero durante l’allattamento: si tratta di un segnale positivo che indica che la suzione del neonato ha stimolato il processo di produzione del latte. Alcune mamme sperimentano una sensazione come di puntura di spilli o un’ondata di calore o freddo ai seni all’arrivo della montata lattea; altre mamme non notano nulla eccetto il cambiamento del ritmo di suzione del neonato.
Dopo il terzo/quarto giorno dalla nascita il volume di latte aumenta molto. In alcuni casi a causa dell’aumentata produzione di latte il seno si ingorga, diventa duro e teso, l’areola e il capezzolo possono diventare allargati e piatti rendendo difficile per il neonato attaccarsi. La cosa più importante da fare in questi casi è di svuotare spesso il seno attaccando il bambino molto frequentemente.