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Siccità e maltempo. 2 miliardi di euro di danni alle terre italiane
Dalla siccità a violenti piogge. Si è mostrata con un volto piuttosto singolare e ballerino l’estate 2017, ancora in corso. Forti venti e grandinate hanno colpito nella serata di sabato il Veneto, in particolare la provincia di Padova, dove sono stati registrati diversi danni a cose e persone, seppur lievi. Il maltempo si abbattuto duramente soprattutto nella zona di Conselve e nel monselicense, causando danni alle colture e ai vigneti, prossimi alla vendemmia; dove la grandine è stata più intensa si sono contati danni anche alle auto. In tarda serata i temporali hanno interessato la stessa città di Padova e le zone a nord dell’area urbana, allargandosi poi sull’intero territorio.
Pioggia intensa e forte vento anche su Verona e provincia, mentre altre zone della regione sono state interessate da fenomeni pi modesti. L’effetto positivo è stato quella di un ricambio rapido dell’aria e un abbassamento delle temperature, dopo un’ ennesima giornata molto calda e afosa.
Il maltempo con violenti nubifragi e grandine su una agricoltura stremata dalla siccità aggrava tuttavia il bilancio di una estate incerta che ha provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 2 miliardi di euro. Lo afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti dei rincorrersi di eventi estremi risultato di tropicalizzazione del clima. Le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Siamo di fronte quest’anno al moltiplicarsi di eventi estremi con l’alternarsi di caldo anomalo, siccità, bombe d’acqua, grandinate violente e con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull’ambiente, l`economia, il lavoro e il turismo. La grandine – conclude la Coldiretti – è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno.
Tuttavia, se da una parte il maltempo ha causato non pochi danni alle colture e alla terra, dall’altra, non meno drammatiche sono le conseguenze procurate dalla siccità che ha inginocchiato tutte le regioni italiane, prime fra tutte le aree del Mezzogiorno. “Cereali, ulivi, mais, erba medica, ortaggi e legumi sono i prodotti più danneggiati dalla siccità che ha colpito la Campania e in particolare il Vallo di Diano”. Questa la denuncia del Direttore Provinciale della Coldiretti Vincenzo Tropiano. “Quella di quest’anno – informa Tropiano – è un’estate che ha messo l’agricoltura praticamente in ginocchio e il mese di agosto in particolare verrà ricordato per le temperature massime raggiunte che sono risultate superiori di 3,9 gradi rispetto alla media. Le piogge hanno toccato il minimo storico e questo è un bel problema difficile da risolvere”.
“Hanno sofferto molto i cereali – continua – con una produzione minima di grano che non è proprio cresciuto perché avrebbe bisogno di temperature fresche. Si sono registrati danni alle piante di ulivo aggravati poi dagli innumerevoli incendi che hanno colpito tutta la regione Campania. Il ciclo degli erbacei è completamente saltato quindi vi è una carenza di mais e di erba medica data dalla bassa produzione di fieno”.