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Sicurezza stradale: 12 milioni di italiani “cadono in apnea” mentre guidano
Stando ai dati forniti dall’Inail la causa principale di incidenti mortali e non avvenuti sul posto di lavoro si registrano in automobile. Tragitto casa-lavoro e impiego su quattro ruote. Sono questi i momenti in cui i lavoratori, uomini e donne di tutte le età, subiscono dei sinistri che potrebbero costare la morte o una grave invalidità. Dati che si coniugano a quanto è stato presentato dall’Aci e dalla Fondazione italiana salute ambiente e respiro (Fisar) che promuovono la campagna ‘Dormi meglio, Guida sveglio’ sui rischi per la sicurezza stradale della Osas.
Una serie di campagne di promozione sociale promosse dal Ministero della Salute tende a mirare l’attenzione sulla lucidità del conducente che mettendosi al volante della propria vettura ha una doppia responsabilità, verso se stesso e nei riguardi degli altri passeggeri. Spesso, a seguito di una dura giornata di lavoro o rientrando a casa a fine serata ci si mette al volante stanchi e assonnati tanto da non concentrarsi o essere vittime di un colpo di sonno, rischiando di provocare un incidente stradale. È quello che accade a chi soffre della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas): 12 milioni di italiani fra i 40 e gli 85 anni. I colpi di sonno per Osas provocano il 7% dei 175 mila incidenti stradali registrati ogni anno in Italia, pari a 12 mila sinistri, con 250 morti e oltre 12 mila feriti.
Si tratta di una realtà poco conosciuta eppure targata da numeri particolarmente allarmanti. L’iniziativa infatti ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza, la diagnosi e la cura dei moltissimi casi di Osas ancora ignorati (secondo gli esperti il 70% delle persone non ne è consapevole) mirando a garantire una più efficace applicazione del decreto del 22 dicembre del 2015 che subordina il rilascio o il rinnovo della patente alla valutazione del profilo di rischio Osas quando è presente anche eccessiva sonnolenza. “Ogni anno muoiono per distrazione più di 500 persone sulle nostre strade – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente Automobile Club d’Italia (Aci) – e l‘uso scorretto dello smartphone è il primo fattore di rischio ma non vanno sottovalutati i disturbi che compromettono il riposo e pregiudicano l’attenzione alla guida”.
Aci e Fisar promuovono il ‘check-up’ del sonno, a tutela della salute pubblica e della sicurezza stradale. In oltre 1500 delegazioni Aci sarà proposto un breve questionario di valutazione del rischio Osas prima di procedere alla visita medica obbligatoria per la patente. Chi risulterà a rischio avrà a disposizione il numero verde 800.715.850 per avviare, in convenzione con Fisar, il successivo accertamento strumentale, il monitoraggio cardiorespiratorio notturno domiciliare, necessario per confermare o meno la diagnosi di Osas ricevendo entro pochi giorni il referto degli esperti Fisar.