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Sono 135 mila i medici italiani in attesa del rinnovo del contratto nazionale
Sono 135 mila tra dirigenti medici e sanitari i professionisti del Sistema sanitario nazionale in attesa del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro 2019-2021 del valore economico complessivo di circa 650 milioni. Ad oggi sono in corso le trattative e il prossimo incontro con le sigle sindacali e Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, è previsto per il 2 febbraio prossimo. Intanto, il Ministro della Salute Orazio Schillaci si è detto soddisfatto di questa prima fase, convinto che si concluderà in tempi rapidi con un accordo equo e soddisfacente per i medici italiani. “Nell’ultimo incontro con i sindacati – ha informato il Ministro tramite una nota diramata dal Ministero – avevo condiviso l’impegno per un’accelerazione, considerando i ritardi accumulati, e le giuste attese del personale medico. Come Ministero della Salute siamo pronti a dare il nostro contributo per un effettivo rilancio della professione e dell’organizzazione del lavoro, sia a livello ospedaliero che di territorio, per assicurare migliori condizioni lavorative ai nostri medici, specialmente nei reparti più esposti al rischio burnout come i pronto soccorso”.
Al centro delle trattative ci sono risorse per circa 650 milioni da destinare ad aumenti medi netti al mese in busta paga tra i 130 e i 190 euro a seconda dell’anzianità e dell’incarico professionale. Oltre 580 milioni come stanziamento base, 34 milioni per le voci accessorie. Inoltre circa 100 euro di indennità in più verrebbe assicurata per i camici bianchi che lavorano nei pronto soccorso grazie anche ai 27 milioni a disposizione solo per questa voce previsti dalla manovra del 2021. Il ministro inoltre ha assicurato che resta prioritario l’impegno del Ministero della Salute per una maggiore valorizzazione professionale ed economica dei medici, sia per sostenere quelli già impegnati nel servizio sanitario nazionale sia per incrementare l’accesso dei giovani alla professione medica nel comparto pubblico. “Valorizzazione – ha aggiunto – non soltanto doverosa ma importante per frenare il fenomeno delle esternalizzazioni”.
Certo, negli ultimi anni il comparto sanitario non ha vissuto una fase felice. L’emergenza sanitaria da un lato e il caro energia, dall’altro, hanno reso vulnerabile il settore. Non a caso con la nuova Manovra il Governo ha stanziato finanziamenti adeguati per sopperire a complesso momento di crisi. I fondi aggiuntivi stanziati sono a malapena sufficienti a colmare le maggiori spese dovute al caro bollette e nulla più. La Manovra, infatti, ha stanziato poco più di 2 miliardi aggiuntivi per il nuovo anno, ma solo 1,4 miliardi di euro sono destinati a coprire le spese per le bollette e il caro energia degli ospedali, mentre la restante parte dei fondi non riuscirà a coprire neppure l’incremento dei costi legato all’inflazione.