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Spermatozoi e uomini, un rapporto complicato. Arriva la campagna di sensibilizzazione
Dimmi che uomo sei e ti dirò le caratteristiche dei tuoi spermatozoi. In verità sono davvero in pochi a conoscere l’identikit del proprio seme, una conoscenza che se per molti è scontata, per tanti altri in Italia necessiterebbe di una adeguata formazione. L’80% degli uomini italiani non è mai stato dall’urologo. Un dato che fa rumore in un Paese che conta 25 milioni di uomini sopra i 15 anni. Pigrizia, vergogna, pudore fanno della salute un grande tabù, ancora peggio se si tratta di sesso o di organi genitali. In occasione della Giornata Internazionale del Maschio, celebrata oggi dall’Unesco, durante il convegno AndroDay in corso a Roma, Fondazione PRO ha lanciato “Semi di salute”, la prima campagna nazionale di prevenzione per l’uomo. “Partirà a gennaio 2020 e sarà un’importante operazione di sensibilizzazione sul benessere al maschile – ha commentato all’Ansa Vincenzo Mirone, Presidente di Fondazione PRO, Professore Ordinario di Urologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia | Università di Napoli Federico II -. Il seme maschile è un possibile marker dello stile di vita. Useremo lo spermiogramma, insieme a visite gratuite ed altri esami di screening, per valutare lo stato di salute dell’adolescente, del ragazzo, dell’uomo e dell’anziano”.
Il progetto presentato fa vanto di un ricco calendario di eventi: sono 220 i momenti distribuiti fino a giugno in tutte le regioni d’Italia e che sono promossi dall’attore romano Carlo Verdone. Al centro dell’iniziativa c’è il desiderio di comprendere a fondo i comportamenti scorretti degli uomini per poi correggerli con indicazioni cliniche precise. Oltre alla sedentarietà, al fumo e all’uso eccessivo di bevande alcoliche, un ruolo importante è ricoperto dall’alimentazione. Numerosi studi infatti dimostrano quanto sia importante un sano e corretto stile di vita anche per la prevenzione della sindrome metabolica (associazione di ipertensione, intolleranza al glucosio, dislipidemia, obesità) che a sua volta si collega strettamente al possibile sviluppo di numerose patologie, oncologiche e non. Comune denominatore sembra essere un abbassamento dei livelli circolanti di testosterone. Da qui deriva una predisposizione allo sviluppo di malattie di grande interesse per il sesso maschile quali il deficit erettile, l’infertilità, l’iperplasia benigna della prostata e il tumore della prostata.
Inoltre, forte correlazione con comportamenti corretti e sana esposizione ambientale vi è anche per altre patologie maschili come l’ipertrofia prostatica benigna. Di fatto si tratta di una malattia che interessa oltre il 50% degli uomini over 60 e consiste nell’ingrossamento benigno della ghiandola, con conseguenti difficoltà nell’urinare che di solito producono un sensibile impatto sulla qualità della vita. Il cancro della prostata invece rappresenta il tumore più frequente nei maschi dopo i 50 anni, con numeri molto simili a quelli del tumore della mammella: 36.000 nuove diagnosi ogni anno, con circa 7.000 decessi.