Lo spettro autistico è un disturbo che necessita di maggiore attenzione. In seguito alla Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, celebrata ieri, domenica 2 aprile, anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è intervenuto rivolgendosi alle circa 500 mila famiglie italiane interessate dal disturbo. “Mai come adesso – ha detto – dobbiamo dare risposte concrete ed efficaci, garantendo una diagnosi precoce e la tempestiva attivazione di un percorso terapeutico assistenziale per l’intero arco di vita della persona”. L’attenzione del Ministero verso le persone con autismo, ha proseguito Schillaci, “è testimoniata anche dall’adozione dei recenti decreti che ripartiscono alle Regioni 77 milioni di euro destinati allo sviluppo di progetti di ricerca, all’incremento del personale sanitario, ad iniziative di formazione e allo sviluppo della rete territoriale e di progetti di vita individualizzati”.
È dunque necessario promuovere sempre più una forte integrazione delle dimensioni sanitaria, sociale, scolastica ed educativa per consentire una presa in carico globale delle persone che si trovano in questa condizione e offrire loro la prospettiva di una vita migliore. Intanto, a proposito di passi in avanti: al Politecnico di Milano, Fondazione Sacra Famiglia e Irccs Medea – Associazione La Nostra Famiglia, e Fondazione Tim, un tema multidisciplinare ha presentato un importante progetto che vede i ragazzi con spettro autistico cimentarsi con la realtà virtuale e con strumenti che forniscono loro un vero “accompagnatore” virtuale che guiderà le persone con questo disturbo di spostarsi in sicurezza sui mezzi pubblici, dopo aver fatto anche un “training” virtuale fra le mura di casa.
Come precisato sul sito dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, il termine “autismo” fa riferimento a un insieme di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), che comprendono tutta una serie di disturbi del neuro sviluppo, determinati da un’alterata organizzazione del cervello, il cui esordio avviene nei primi tre anni di vita. I piccoli con autismo provano difficoltà nel comunicare e nelle fasi della comprensione degli altri. Oltre a soffrire di una ipersensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, possono essere soggetti a movimenti del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani.
Nella minima parte dei casi, circa il 10%, la patologia è determinata da cause organiche, come anomalie cerebrali. Nella restante invece le ragioni non sono ancora state individuate con precisione dalla scienza, nonostante da anni vengano condotti studi con l’obiettivo di individuare le mutazioni che possono essere in relazione con la malattia. Esattamente lo scorso anno, una ricerca internazionale, realizzata da un team di scienziati della Mount Sinai School of Medicine e pubblicata sulla rivista Cell, ha permesso di svelare ben 102 geni associati ai disturbi dello spettro autistico, in quello che è lo studio genetico più vasto condotto fino ad oggi su questa malattia.