Imbarazzo, incapacità di agire, timore di urtare la sensibilità di chi si ha di fronte: incontrare una persona con disabilità suscita spesso queste reazioni ch trovano spazio nel libro curato da Nicola Bardasi e Cristiana Natali “Io a loro ho cercato di spiegare che è una storia complicata la nostra”. Si tratta di una vera riflessione a tutto tondo sulla disabilità che raccoglie le testimonianze con lo scopo di portare un contributo al superamento di questa impasse, fornendo punti di vista nuovi e a volte sorprendenti. Il volume è stato lavorato sulla base delle voci di persone con disabilità/Dsa dell’Università di Bologna (studenti, ex studenti, dottorandi, docenti, tirocinanti, tecnici, tutor) e sul racconto di una studentessa che ha partecipato a un laboratorio per la sensibilizzazione al tema della disabilità. Prestare ascolto a queste voci significa accrescere la propria consapevolezza e, grazie al contatto con la generosità di chi si offre di condividere le proprie esperienze, giungere a un livello più profondo di comprensione.
Uno degli elementi su cui ci si concentra poco passeggiando per le vie della propria città, prendendo i mezzi pubblici o entrando in un negozio per fare shopping è la presenza o assenza delle barriere architettoniche a volte rappresentate da un semplice rialzo del piano che però può essere insormontabile per una persona che cammina su due ruote. Un problema questo che interessa soprattutto i luoghi pubblici e che ha a che vedere persino con ospedali ed edifici scolastici.
Meno di una scuola su tre in Italia è accessibile ai disabili. È questo il dato dimostrato dall’Istat che ha analizzato i quesiti posti agli istituti nell’anno scolastico 2017-2018. Oltre al 19% delle scuole che non ha risposto alle domande sulle barriere, soltanto il 32% delle scuole è idoneo a tutte le persone essendo risultato accessibile dal punto di vista fisico-strutturale. La situazione appare migliore nel Nord dove i valori sono superiori alla media nazionale (40%); la percentuale si riduce nelle regioni del Centro (32%) e tocca i livelli più bassi nel Mezzogiorno (26%).
In Italia tuttavia ci sono regioni che prestano particolare attenzione ed altre che trascurano questo tipo di criticità presentate dai piani urbani. Tra le regioni più virtuose vi sono la Valle d’Aosta, con il 66% di scuole a norma, e la Provincia Autonoma di Bolzano, con il 47%. Di contro, Campania e Molise si distinguono per la più bassa presenza di scuole accessibili, solo il 22%. Il problema dell’accessibilità, secondo l’Istat, aumenta se si considera la presenza di barriere senso-percettive. In Italia solo il 18% delle scuole dichiara di possedere facilitatori senso-percettivi che servono a favorire, all’interno dell’edificio scolastico, l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi agli alunni con disabilità sensoriale. Anche in questo caso la quota diminuisce progressivamente passando dal 22% registrato nelle regioni del Nord al 13% rilevato nel Mezzogiorno.