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Sport, arrivano le nuove disposizioni legate alla pandemia
Il mondo sportivo è tra gli ambiti che dall’insorgere della pandemia ha dovuto fare più volte fronte a una situazione inedita e certamente mutevole adeguandosi a norme sempre più articolate. Proprio in queste ore dal Ministero della Salute sono state diramate nuove disposizioni relative alla condizione di tutti gli atleti che hanno contratto l’infezione e che sono guariti. La nuova circolare considerata l’evoluzione delle conoscenze e delle evidenze epidemiologiche relative all’infezione da SARS-CoV-2, aggiorna le raccomandazioni per la valutazione dell’idoneità all’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti guariti dal Covid-19.
La revisione delle indicazioni, predisposto sulla base del documento tecnico della Federazione Medico Sportiva Italiana, è stato condiviso con il gruppo di lavoro “Tutela della salute nelle attività sportive”. Il documento, che guarda attentamente alla tutela sanitaria degli atleti, conferma le indicazioni per la valutazione degli atleti agonisti non professionisti che hanno avuto una infezione da Sars-CoV-2 acuta o moderata, ma prevede una riduzione degli accertamenti sanitari necessari per il ritorno in sicurezza all’attività sportiva degli atleti che hanno contratto il virus in forma asintomatica o paucisintomatica o “malattia lieve” e che comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione. Per loro la valutazione sarà effettuata anche sulla base dei dati anagrafici (atleti sotto i 40 anni oppure sopra i 40 anni compiuti), in riferimento alla presenza o meno di condizioni o patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare (ad esempio diabete, ipertensione, ipercolesterolemia), e dello status vaccinale.
Considerato che evidenze in letteratura mostrano come le complicanze cardiache siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, pertanto, viene prevista una riduzione degli esami raccomandati per la valutazione di idoneità in aggiunta a quelli previsti dalla normativa, con conseguente riduzione dei costi per gli utenti. Inoltre, poiché, l’infezione da Sars-COV-2 è una patologia recente, per la quale le evidenze scientifiche sono in continua evoluzione, le nuove raccomandazioni potranno essere aggiornate o integrate.
In relazione invece all’iter da seguire nel momento in cui in una squadra, oppure in una società, risultino casi positivi c’è un Protocollo Covid apposito secondo cui con il 35% del gruppo squadra positivo si procede allo stop degli atleti con rinvio del match. La percentuale varia di sport in sport: per il calcio (Serie A, B, C), informa la Figc, confermato il numero di 25 elementi come già emerso. Pertanto, con 9 calciatori positivi sui 25 (la lista contenente l’elenco dei componenti del ‘Gruppo Atleti’ dovrà essere inviata via Pec dalla società alla lega competente prima del prossimo match ufficiale e potrà essere successivamente variata, nel rispetto dei regolamenti e con le modalità stabilite da ciascuna Lega, solo per quanto riguarda i nominativi componenti la stessa), la squadra viene fermata e la partita rinviata. Contano solo i positivi, non i disponibili: se ci sono 6 positivi e 3 infortunati per altri motivi, si gioca. Per i contatti ad alto rischio test antigenici per 5 giorni e mascherina FFP2 al di fuori dell’attività sportiva, per i contatti a basso rischio si seguono le indicazioni ministeriali. Il protocollo si applica indipendentemente dallo stato vaccinale.