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Stiamo bene…naturalmente! Oggi è la Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica
Oggi è la Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica, promossa da A.M.I.O.T. – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia – su tutto il territorio nazionale.
Prevenzione medica e corretti stili di vita, è questo l’obiettivo della VIII edizione della Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica, promossa da A.M.I.O.T. – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia – su tutto il territorio nazionale con il sostegno non condizionato di GUNA, azienda leader in Italia nel settore della produzione e distribuzione di farmaci di origine biologico-naturale.
In occasione della Giornata Internazionale, gli studi medici, odontoiatrici e veterinari aderenti all’iniziativa offriranno al pubblico consulti gratuiti per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un corretto stile di vita, illustrare le basi di una corretta prevenzione dei mali di stagione, delle allergie, delle intossicazioni dell’organismo, dei dolori cronici o di altri malesseri, e sulle terapie d’avanguardia per prendersi cura di sé e prevenire i disagi e le malattie, oltre a un aggiornamento sulle ultime novità in ambito terapeutico. Le visite specialistiche, quindi copriranno diversi aree terapeutiche: dalla dermatologia alla ginecologia, dalla pediatria alla geriatria, dalla gastroenterologia all’odontoiatria, fino anche alle visite veterinarie dedicate ai nostri amici animali.
Per sapere quali studi medici partecipano all’iniziativa si può contattare il numero verde gratuito 800.385014, scrivere a partecipa@giornataomeopatia.it o visitare il sito www.giornataomeopatia.it , per trovare l’esperto più vicino e poter fissare il proprio consulto gratuito.
“Ogni cittadino avrà modo di approfondire le proprie conoscenze su soluzioni terapeutiche di origine naturale, efficaci e prive di effetti indesiderati; avrà la possibilità di accrescere la propria consapevolezza nei confronti dell’efficacia che hanno le medicine complementari nel ristabilire l’equilibrio delle naturali funzioni di difesa dell’organismo e dell’importanza di un salutare stile di vita per una corretta prevenzione delle malattie”. Le parole del dott. Marco Del Prete Presidente A.M.I.O.T, Associazione che ha come scopo la formazione e l’aggiornamento della classe medica nel campo della Medicina Omeopatica attraverso la promozione di iniziative e progetti finalizzati alla diffusione dell’Omeopatia, dell’Omotossicologia e, in generale, delle Medicine non Convenzionali. Inoltre, organizza iniziative di ricerca, collabora con le Università per attività di aggiornamento professionale e di formazione.
Mutua Mba, società di Mutuo Soccorso leader in Italia per numero di associati, da sempre attenta alla prevenzione, ha intervistato il dott. Del Prete.
Dott. Del Prete, quanto è importante la sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti dell’inziativa?
“E’ fondamentale tant’è che A.M.I.O.T. mette a disposizione una rete di professionisti associati disponibili non solo a effettuare un consulto gratuito per un controllo medico, ma anche ad approfondire le conoscenze sull’offerta di terapie d’avanguardia basate sulla medicina dei bassi dosaggi, e allineate alle più moderne ed efficaci metodologie cliniche. Si tratta di un paradigma medico in espansione, come confermano i recenti dati EURISPES: in 10 anni il numero di persone che si rivolgono alle Medicine Complementari è raddoppiato. E’ importante quindi che i cittadini possano contare su una corretta azione informativa”.
Nell’edizione del 2016 hanno aderito 582 studi medici, odontoiatrici e veterinari in 106 province italiane, questi i numeri delle adesioni della scorsa edizione grazie alla quale migliaia di nuovi pazienti hanno usufruito dell’iniziativa e hanno così confermato l’interesse crescente verso le medicine complementari, nel rispetto del principio di libertà di scelta terapeutica di medici e di pazienti. Tra le Regioni che hanno risposto in maniera più significativa al primo posto si è piazzata la Lombardia (28%) con 1/3 delle adesioni e a seguire il Lazio (14%), la Campania (9%), il Piemonte (9%) e l’Emilia Romagna (8%). Nel complesso è stata garantita una copertura di circa il 78% del territorio italiano. Migliaia di persone si sono presentate negli studi medici, con un’incidenza maggiore da parte del pubblico femminile (83%) in confronto a quello maschile (17%), con un’incidenza maggiore nella fascia d’età 41-60 anni.
L’iniziativa è promossa da AMIOT, Associazione della quale lei è presidente. Qual è la vostra principale missione?
“Nello specifico AMIOT è attualmente l’Associazione Medica più rappresentativa a livello nazionale sul tema della Medicina Omotossicologica e dei Bassi Dosaggi. Erede di una tradizione trentennale nel campo della ricerca e della formazione sui temi della Medicina Biologica, contribuisce ogni anno alla formazione di migliaia tra Medici e Farmacisti Italiani.
Il paradigma medico che l’Associazione vuole rappresentare si caratterizza per una spiccata integrazione tra l’Omotossicologia e le altre Discipline che nell’ultimo decennio hanno germogliato e si sono sviluppate in Italia, come la Medicina Fisiologica di Regolazione, la Nutraceutica Fisiologica, la Microimmunoterapia. La principale missione dell’Associazione è la formazione e l’aggiornamento della classe medica; a questa funzione si affianca l’intensa attività di divulgazione dei principi della Medicina Non Convenzionale/Complementare a favore della cittadinanza, senza dimenticare il piano del confronto e del dialogo con le Istituzioni accademiche e politiche”.
Omeopatia e Omotossicologica, che cosa sono? Medicine alternative o complementari? Quali sono gli obiettivi?
“La terapia omeopatica agisce assecondando ed esaltando le naturali reazioni dell’organismo: le stimola per renderle più efficaci, rispettando l’equilibro psico-fisico del paziente e puntando a rinforzare le sue stesse difese immunitarie. L’Omeopatia è nata alla fine del 1700 per merito del medico tedesco Samuel Hahnemann, che ebbe l’intuizione di poter curare le malattie mediante una serie di sostanze provenienti dal mondo animale, vegetale e minerale che in alte dosi erano in grado di provocare gli stessi sintomi della malattia in esame, mentre, se fortemente diluite, avevano la capacità di curare la malattia.
L’Omotossicologia è nata invece negli anni Trenta del secolo scorso per merito di un altro medico tedesco, Hans Heinrich Reckeweg che, partendo dalle intuizioni di Hahnemann, diede nuovo impulso allo studio delle medicine biologiche. L’Omotossicologia è una concezione innovativa dell’Omeopatia, con un suo proprio corpus teorico e metodologico e una sua caratteristica strategia terapeutica. L’etimologia del termine ‘omotossicologia’, o ‘omeopatia antiomotossica’, significa ‘studio degli effetti delle tossine sull’Uomo.
Il medico omotossicologo, rifiutando ogni integralismo terapeutico, utilizza tanto le acquisizioni della medicina omeopatica, quanto quelle della medicina convenzionale allopatica e reinterpreta tali dati secondo un paradigma coerente che spiega, grazie alla propria specifica chiave di lettura, il manifestarsi dei fenomeni della salute e della malattia, procedendo a eliminare quelle “omo-tossine” endogene ed esogene che hanno superato la soglia di allarme. Attraverso lo stimolo dei meccanismi di autoguarigione propri dell’organismo, incrementando la risposta immunitaria specifica di ciascun soggetto.
Il campo d’impiego di queste due discipline è lo stesso della medicina tradizionale, tuttavia, i maggiori successi si registrano nel campo delle patologie croniche, che oggi rappresentano almeno il 90% di tutte le malattie”.
Ci sono studi scientifici sull’efficacia dell’omeopatia? E quali sono le maggiori patologie curate con farmaci omeopatici?
“Lo scorso maggio è stata presentata a Milano la VIII edizione del libro “Low Dose Medicine – Omeopatia ed Omotossicologia – Le prove scientifiche” (edito da GUNA Editore) che ha l’obiettivo di illustrare e far conoscere l’efficacia terapeutica dei medicinali a basso dosaggio. Il volume permette di far conoscere l’efficacia terapeutica dei medicinali non convenzionali sia agli addetti ai lavori sia a coloro che vogliano documentarsi su un argomento di stretta attualità e di interesse pubblico sempre maggiore.
Inoltre, come ho accennato prima, i dati del Rapporto Italia 2017 di Eurispes – che sono stati rilanciati anche da AMIOT – sottolineano una crescita esponenziale che si allinea con i trend europei di diffusione delle Medicine Non Convenzionali. L’aumento della fiducia nei confronti delle cure alternative è stato tale che se si fa un raffronto con i dati storici si scopre che in questi anni sono più che raddoppiati: oggi scelgono, infatti, le Medicinali Non Convenzionali ben 12.861.000 di cittadini, mentre nel 2000 erano poco più di 6 milioni. Infatti oltre un italiano su 5 (il 21,2% della popolazione) fa uso di Medicinali Non Convenzionali (con un +6,7% rispetto al 2012) e l’omeopatia risulta essere la cura alternativa più diffusa. Quando si decide infatti di non affidarsi alla medicina tradizionale, ci si orienta prima di tutto all’omeopatia (76,1%), seguita dalla fitoterapia (con il 58,7%), l’osteopatia (44,8%), l’agopuntura (29,6%) e, infine, la chiropratica (20,4%).
Come si evince dall’appena citato volume dedicato alla ricerca scientifica in Omeopatia ed Omotossicologia, i campi applicativi della Medicina Low dose sono i più vari. Inoltre sono sempre più numerosi gli specialisti che scelgono di integrare la loro pratica convenzionale con strategie terapeutiche che non sono alternative ma possono rappresentare una alternativa.
Direi che l’aspetto più interessante è la lettura innovativa di alcune dinamiche comuni che sottendono a patologie apparentemente diverse.
Mi riferisco, in particolare, al ruolo che l’infiammazione gioca negli ambiti più disparati, al punto da essere considerata la madre di tutte le patologie.
L’Omeopatia e l’Omotossicolgia offrono strategie innovative di modulazione e regolazione del processo infiammatorio, che si pongono come scelta complementare ad altre terapie efficaci ma talvolta aggressive e gravate da pericolosi effetti collaterali.
Nello specifico, riferendomi alla mia pratica clinica, direi che gli ambiti in cui è maggiormente richiesto un intervento complementare sono le patologie allergiche, quelle gastroenterologiche, le infezioni ricorrenti delle vie aere superiori in età pediatrica, le patologie osteo-articolari e tutti quei quadri complessi, spesso polidistrettuali che sono alla disperata ricerca di una rilettura più integrata ed unitaria”.
Parliamo della figura del medico omeopata omotossicologo …
Cosa prevede la visita e qual è il rapporto che si instaura con il paziente?
“La scoperta più straordinaria che spesso fa il paziente, è l’assoluta normalità del Medico Omeopata e Omotossicologo. L’Omotossicologia richiede, ad esempio, un preciso inquadramento del paziente da un punto di vista della semeiotica e della diagnostica tradizionali, perché è proprio sulla base di questo inquadramento che si potrà impostare una adeguata scelta terapeutica. La Medicina Low Dose è centrata sulla persona ma sarebbe arbitrario affermare che questa sia una prerogativa esclusiva dell’Omeopatia e dell’Omotossicologia, perché l’attenzione al malato prima cha alla malattia dovrebbe essere la base fondante di ogni atto medico.
Diciamo che l’ascolto è una parte imprescindibile del rapporto che si crea in una vista Omeopatica. Una osservazione attenta di quello che la complessità del malato ci racconta permette di concentrarci più sulle cause che sui sintomi. La nuova medicina Low Dose offre la possibilità di interloquire con l’individuo e con la globalità mente-corpo utilizzando il suo stesso linguaggio. Le parole con cui la complessità si regola sono chiamate molecole messaggere e comprendono citochine, fattori di crescita, ormoni, neuromediatori, neuropeptidi. Queste “parole” possono essere utilizzate in terapia, in dosi omeopatiche, per riequilibrare la complessità come si fa con l’accordatura di un pianoforte. La cosa più interessante è che l’omeopata più convinto è proprio il nostro sistema biologico che per regolarsi, utilizza le molecole di segnale in low dose, alle stesse concentrazioni dell’omeopatia, dimostrando di preferire i sussurri alle grida”.