Francia e Spagna annunciano politiche plastic free sempre più rilevanti: in questo caso ad essere interessato è il settore agroalimentare delle vendite. Le ultimissime arrivano proprio dalla vicina Francia in cui presto non esisteranno più imballaggi di plastica per confezionare frutta e verdura. Ad annunciare questa svolta green, prevista dalla legge anti-spreco, è proprio il Ministero della Transizione ecologica, che ha sottolineato che la direttiva sarà necessaria ad eliminare oltre un miliardo di imballaggi in plastica all’anno. Misura che richiama la decisione intrapresa dal Governo spagnolo che a partire dal 2023 darà l’addio a tutte le confezioni di plastica. Si può dire che la lotta al “deterioramento terrestre” passa proprio dal mercato e più precisamente dalla catena rivenditore-consumatore. In questo senso infatti ci sarà molta meno plastica in circolo.
La misura entrerà in vigore a partire dal prossimo anno, meglio ancora dal 1° gennaio 2022 quando saranno eliminati gli imballaggi di plastica in una trentina di prodotti ortofrutticoli. Per quanto riguarda ortaggi e verdure, il divieto riguarda: porri, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, patate, carote pomodori tondi, cipolle, rape, cavoli, cavolfiori, zucca, pastinache, ravanelli, ortaggi a radice, topinambur. Le confezioni in plastica saranno vietate anche per frutti come: mele, pere, banane, arance, clementine, kiwi, mandarini, limoni, pompelmi, prugne, meloni, ananas, mango, frutto della passione e cachi.
La plastica monouso, si legge in una nota diramata dal Ministero parigino, è presente in eccesso nella nostra vita quotidiana. La legge anti-spreco per un’economia circolare mira a ridurre l’uso della plastica usa e getta promuovendo la sostituzione della plastica con altri materiali o lo sviluppo di imballaggi riutilizzabili o riciclabili e riciclati. Di fronte al massiccio utilizzo della plastica monouso, il Governo ha adottato una serie di misure per ridurre drasticamente le quantità di plastica prodotta e consumata. La legge anti-spreco per un’economia circolare fissa l’obiettivo di raggiungere la fine della commercializzazione degli imballaggi in plastica monouso entro il 2040. Questa ambizione richiede l’adattamento da parte dei produttori. Inoltre, alcuni prodotti in plastica monouso sono già vietati e altri saranno introdotti gradualmente negli anni successivi.
La direzione di Francia e Spagna aggiunge un ulteriore tassello al percorso avviato lo scorso luglio dall’Unione Europea che ha messo al bando gli oggetti in plastica monouso più inquinanti, che sporcano il mare e le spiagge. Si tratta di piatti e posate, cannucce, cotton fioc, palette da cocktail, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo. Le attività commerciali potranno continuare a venderli fino all’esaurimento delle scorte, una volta terminata la merce in magazzino non sarà più possibile acquistare questo tipo di prodotti. Il bando è previsto dalla direttiva europea SUP (Single Use Plastic), approvata nel 2019 e recepita anche dall’Italia con Legge nazionale nell’aprile scorso. Per l’Unione si tratta di primo passo decisivo per l’abbattimento della plastica monouso.