Il Green pass sul posto di lavoro non diventerà un obbligo ma sono tanti, ancora, i lavoratori non vaccinati. È questo il quadro definito nel corso della riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e le Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, che – pur essendo del tutto d’accordo su una estensione della campagna vaccinale – temono un colpo di frusta per tutti coloro che non vorranno sottoporsi alla somministrazione. Da parte sua anche Confindustria teme una sorta di reazione delle imprese che – sospetta l’Associazione – potrebbero prendere seri provvedimenti nei confronti dei dipendenti non coperti dal vaccino.
L’Esecutivo però al momento – e in attesa della fatidica data del 6 agosto – non sembra avere intenzione di intervenire come era accaduto in aprile con il Decreto 44 con cui si introduceva l’obbligo vaccinale per le professioni sanitarie anche perché al momento, a quasi un mese di distanza dalla ripartenza, il vero obiettivo è la scuola al fine di riprendere in presenza garantendo la sicurezza a studenti, insegnanti e collaboratori. A fine luglio si contavano oltre 220 mila tra docenti e personale Ata non vaccinati. La situazione, però, muta di regione in regione: il 43% dei non vaccinati sarebbe in Sicilia, il 37% a Bolzano, il 34% in Liguria, il 33% in Sardegna, il 31% in Calabria. I più virtuosi si trovano in Friuli e Campania, regioni in cui la percentuale di non vaccinati è pari a zero. Procedono spediti anche Lazio (0,12%) e Abruzzo (1,12%). Al 25 luglio la popolazione scolastica è di 1.464.309, mentre il 2 luglio era di 1.460.309. I non vaccinati sono 222.132, mentre il 2 luglio erano 216.221. I non immunizzati sono aumentati di 6mila, ma la platea è cresciuta di 4mila.
Tornando sul fronte del lavoro, probabilmente una soluzione potrebbe essere data da un aggiornamento del Protocollo sulla sicurezza sottoscritto nel lockdown 2020, ma il condizionale è d’obbligo perché per i sindacati questa misura non avrebbe la stessa efficacia di una legge. Non può esserci un accordo sindacale per sancire un obbligo. Per introdurre l’obbligo vaccinale e il Green pass obbligatorio – dicono in una nota congiunta – serve una legge. Se ci fosse questa non dovrà comunque portare a licenziamenti nei luoghi di lavoro né essere discriminatoria con demansionamenti.