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TATUAGGI, L’ATIR LANCIA L’ALLARME: E’ SBARCATO IN ITALIA UN INCHIOSTRO NERO A RISCHIO TUMORI

Recentemente, si è scoperto che un inchiostro utilizzato per i tatuaggi, il Dynamic, contiene alcuni metalli pesanti e sostanze cancerogene. I tatuaggi sono una vera e propria moda tra i giovani, ma prima di farsi “dipingere” la pelle del corpo, bisogna sempre fare attenzione nella scelta per evitare conseguenze indesiderate come anche irritazioni, reazioni allergiche e infiammazioni cutanee.

“Si chiama Dynamic, viene esportato dalla Killer Ink e venduto soprattutto nelle fiere di tatuaggi. Costa un po’ meno di un inchiostro di qualità usato in studi certificati. A dire il vero, alcuni importatori appongono etichette su cui è scritto che non deve essere usato per i tattoo, ma temo che questa avvertenza non scoraggi gli abusivi che in Italia sono dieci per ogni tatuatore a norma. Del resto, anche queste etichette-avviso sono del tutto fuori dalle regole”. A lanciare l’allarme è Geppi Serra, presidente dell’Associazione Italiana Tatuatori Riuniti (ATIR) che, dopo le prime segnalazioni, ha fatto analizzare il prodotto presso laboratori certificati e ha provveduto ad inviare i risultati al Ministero della Salute e ai NAS.
Dalle analisi è emerso che nel prodotto ci sono alcuni metalli pesanti e diverse tipologie di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), sostanze classificate come cancerogene, mutagene e teratogene. Alla luce dei fatti, Serra raccomanda agli amanti del tatuaggio di rivolgersi a professionisti preparati e certificati, facendo attenzione anche agli inchiostri usati.
 Il tatuaggio è diventato una vera e propria moda tra i giovani, ma prima di farsi “dipingere” la pelle del corpo, bisogna sempre avere attenzione nella scelta per evitare conseguenze indesiderate come anche irritazioni, reazioni allergiche e infiammazioni cutanee. Mutua Mba ha già affrontato l’argomento e ha intervistato la dottoressa Patrizia Teofoli, Dirigente I livello Istituto Dermopatico dell’Immacolata, IRCCS-Roma, la quale ha spiegato quali possono essere i rischi per la salute. “Si possono verificare -ha detto- diverse situazioni come l’eczema da contatto, che è una dermatite allergica, oppure delle dermatosi infiammatorie croniche indotte dal sistema immunitario nei confronti del pigmento che viene iniettato. Questo crea una reazione cronica infiammatoria (quali reazioni granulomatose o lichenoidi o pseudolinfomatose) che può verificarsi o subito dopo aver effettuato il trattamento o in un secondo momento”.
Per quanto concerne invece le infezioni cutanee la dottoressa Teofoli ha spiegato che “il tatuaggio è una ferita aperta e in quanto tale suscettibile alla penetrazione di batteri, funghi e virus. Le infezioni possono essere batteriche o virali, come la verruca, dovute al contatto da parte dell’operatore o dello stesso soggetto che si sta sottoponendo al trattamento, o legate ai virus dell’epatite B e C e HIV che sono quelli più importanti, ma fortunatamente poco diffusi in Italia perché i professionisti del settore seguono delle regole igieniche ben precise.
Il problema può verificarsi quando ci si rivolge a un tatuatore occasionale o in Paesi dove non si conosce la legislatura a tutela della salute, ma ricordatevi che è necessario un’ambiente a norma per un’operazione di minima invasività e che l’operatore lavori con strumenti monouso.
C’è da sottolineare un’altra cosa molto importante che riguarda i tatuaggi semipermanenti, le sostanze utilizzate contengono la parafenillendiamina che può dare origine a delle dermatiti. È possibile l’insorgere di dermatosi latenti per quei soggetti che sono predisposti a delle patologie come la psoriasi.
Si possono anche verificare delle reazioni fotoallergiche che sono eritema e prurito con vescicole perché ci sono dei pigmenti di colore, come ad esempio il giallo, che esposti al sole danno reazioni appunto fototossiche o fotoallergiche. Il rosso, invece, è un colore che può provocare delle infiammazioni croniche da reazioni granulomatose”.
Il “Tattoo” è un fenomeno in crescita, grazie anche alla creatività dei tatuatori: disegni, frasi storiche o che esprimono sentimenti, date che rappresentano un evento importante, nomi e tanto altro. Il trend più estremo è quello dei Blackout Tattoo una tecnica che ricopre intere parti del corpo con l’inchiostro nero, lasciando in bianco solo la parte che si vuole evidenziare. Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di Sanità sono circa sette milioni gli italiani tatuati, pari al 12,8% della popolazione dai 12 anni in su: il primo disegno sul corpo si fa a 25 anni, anche se i più tatuati hanno un’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%).
Insomma, il tatuaggio sta spopolando, ma per gli appassionati i consigli per non correre seri rischi per la salute sono: scegliere tatuatori professionisti che seguono le norme igienico-sanitarie con l’utilizzo di aghi, inchiostri e guanti in lattice monouso, e che svolgono il loro lavoro in un’ambiente a norma con pavimentazioni e pareti idonee, che permettano una pulizia profonda. In questo modo si riduce al minimo il rischio di infezione.
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