Presso il policlinico di Modena negli ultimi due anni sono stati realizzati oltre 130 interventi grazie alla chirurgia robotica. Mutua MBA ne ha parlato con il prof. Fabio Catani, direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Modena.
Robot RIO System della Mako Stryker consente interventi più accurati, meno invasivi, con una riduzione dei tempi di recupero e delle complicazioni post-operatorie. Non è uno spot pubblicitario, ma il risultato di oltre 130 interventi:74 di protesi parziale al ginocchio, 57 totali di anca, realizzati negli ultimi due anni, presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Modena, grazie all’utilizzo della nuova tecnologia che combina la TAC con la chirurgia computer assistita. Qual è la differenza con le chirurgie tradizionali?
A Mutua Mba, società di mutuo soccorso, da sempre impegnata nell’attività associativa delle persone e delle loro famiglie, che rappresenta oggi, nello scenario delle mutue italiane, l’Innovazione, il Dinamismo e la Qualità, l’ha spiegato il professor Fabio Catani, direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Modena.
“Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali di protesizzazione articolare la Chirurgia Computer Assistita Robotizzata permette una maggiore precisione nella posizione dell’impianto e del rispetto dei tessuti molli e muscolari grazie ad un pianificazione pre ed intra-operatoria ottenuta con una TAC pre-operatoria e l’utilizzo del navigatore associato al robot”.
Allo stato attuale, il robot può essere utilizzato per gli interventi all’anca e per quelli di protesi parziale al ginocchio, ma in prospettiva sarà possibile effettuare anche interventi di protesi totale del ginocchio. I pazienti vengono selezionati in base alla patologia e all’appropriatezza clinica di una metodica che prevede l’esecuzione di una TAC, tecnica diagnostica che espone il paziente a una dose di radiazioni non trascurabile anche se con le nuove apparecchiature la dose si è molto ridotta.
“Il bilancio di oltre 130 interventi in due anni ci ha permesso di confermare come la nostra tecnologia robotica abbia ottenuto risultati di efficacia di molto superiore a quella standard per quanto riguarda il ginocchio e di poco superiore a quella standard per l’anca – ha detto il prof. Catani – in base ad indicatori che tengono conto della soddisfazione del paziente, dei parametri clinici e delle complicanze. Il vantaggio clinico delle protesi parziali di ginocchio è stato dimostrato nel ridotto dolore post-operatorio e in una più veloce ripresa funzionale con meno necessità di fisiokinesiterapia; nella protesi di anca il vantaggio clinico è stato dimostrato nella soddisfazione del paziente e nella velocità del recupero funzionale con meno richiesta di fisiokinesiterapia.
Dobbiamo comunque sottolineare che è una tecnica chirurgica in forte evoluzione e che i dati in nostro possesso potranno essere utilizzati con quelli di altri centri italiani e stranieri, per continuare a innovare questa tecnologia e per migliorare ulteriormente i risultati clinici e di soddisfazione dei nostri pazienti”.
Il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale pubblico a dotarsi di questa tecnologia assieme all’Ospedale di Arezzo – San Sepolcro e questo ha permesso alla struttura ospedaliera di collocarsi tra le strutture tecnologicamente più avanzate a livello europeo.
Mutua Mba, leader nel panorama della sanità integrativa, è attenta e mostra sempre interesse per i traguardi raggiunti dalle diverse strutture ospedaliere italiane che negli anni si affermano come eccellenze anche a livello internazionale a tutela della salute del cittadino.