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Tennis in carrozzina, l’ospedale di Alessandria fa scuola relazionando sport e riabilitazione
Fare in modo che i pazienti riconquistino fiducia nel proprio corpo e nelle proprie capacità, migliorando l’autonomia non solo fisica ma anche psichica. Arriva dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria il progetto che mette in dialogo sport e riabilitazione consentendo ai pazienti del presidio riabilitativo “Borsalino” di riappropriarsi del movimento svolgendo attività riabilitative post evento traumatico. È questo il progetto di Wheelchair Tennis anche noto in Italia con il nome di “Tennis in carrozzina”, attivato grazie al CIP nazionale, il Comitato Italiano Paralimpico, attraverso la società sportiva Volare, che vede coinvolta la struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione – Neuroriabilitazione.
Grazie a due sedie da tennis date in comodato d’uso al “Borsalino” dalla Ssd Volare, ai ricoverati e a chi svolge attività riabilitativa in day hospital è data la possibilità di seguire le lezioni teoriche e pratiche insieme a un istruttore professionista. Come informano dal nosocomio piemontese, il percorso è stato avviato grazie alle risorse assegnate all’Azienda ospedaliera da un bando regionale con le quali la Città di Alessandria ha potuto acquistare la seconda sedia a rotelle. Attraverso lo sport, infatti, non solo si pratica attività fisica, ma si può proporre un approccio diverso anche all’utilizzo della sedia a rotelle stessa. “Dopo i riscontri positivi registrati durante la scorsa edizione – commenta il direttore della struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione-Neuroriabilitazione Luca Perrero – abbiamo aderito con convinzione al proseguimento del progetto di Wheelchair Tennis, perché lo sport è parte integrante della riabilitazione, in particolare in pazienti con disabilità complessa. Per questo motivo voglio ringraziare di cuore il CIP e la Ssd Volare per l’impegno e la collaborazione che hanno dimostrato”.
Lo sport come attività riabilitativa. Nato nel 1976 negli Stati Uniti, il Tennis in carrozzina ha riscosso un particolare sviluppo, fino a diventare uno degli sport in carrozzina più diffusi. La società sportiva dilettantistica no profit Volare ha reso questa disciplina il suo punto di forza, organizzando dal 2011 ad oggi oltre cento raduni di Wheelchair Tennis tra Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Il gioco segue del tutto le regole del tennis tradizionale e richiede le stesse doti di abilità, strategia e preparazione atletica. L’unica differenza con il tennis per normodotati è la possibilità che la pallina rimbalzi per due volte (la prima necessariamente all’interno delle linee di campo), prima di essere colpita. Si tratta di una disciplina non solo molto inclusiva, che dunque consente a giocatori con disabilità di gareggiare con colleghi normodotati, ma anche di uno sport decisamente consigliabile per pazienti che hanno subito traumi di rilevante importanza.