C’è una nuova tecnica per combattere il tumore: si chiama termoablazione mediante microonde.
Boom di telefonate all’ospedale di Chioggia dopo la diffusione della notizia che ad un uomo di 75 anni, affetto da una grave lesione metastatica epatica, è stato distrutto il tumore con un intervento mininvasivo di soli 10 minuti.
La tecnica si chiama “termoablazione mediante microonde”.
È un trattamento di radiologia interventistica che consiste nell’inserimento di un ago direttamente all’interno del tumore in maniera percutanea, ossia senza richiedere alcuna esposizione chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, utilizzando l’ecografia o apparecchiature TC come guida, al fine di controllarne l’introduzione e il suo corretto e preciso posizionamento. L’ago da termoablazione viene collegato ad un generatore che eroga onde a radiofrequenza in grado, mediante produzione di calore, di distruggere il tumore risparmiando il tessuto sano circostante.
“L’intervento di alta specialità si è tenuto nelle nuove sale operatorie di day surgery recentemente restaurate. La termoablazione mediante microonde è un nuovissimo trattamento che necessita di un generatore e di un terminale chiamato antenna che, mediante guida ecografica, viene inserita direttamente nella lesione”, commento alla stampa del primario di Chirurgia dott. Salvatore Ramuscello insieme al responsabile del servizio di ecografia interventistica dott. Mario Della Loggia.
La termoablazione mediante microonde è una procedura che si affianca alle altre terapie mediche e chirurgiche disponibili in ambito oncologico. È fondamentale, ai fini del risultato, che la selezione dei pazienti venga effettuata in maniera multidisciplinare e condivisa con tutti gli specialisti coinvolti.
“Cerchiamo di curare con le tecniche più innovative -ha affermato il direttore generale della Ulss 14, Giuseppe Dal Ben– che permettono ai nostri malati di soffrire di meno e di tornare a casa e riprendere la quotidianità in tempi rapidi”.
La termoablazione è una tecnica che, come riportato in letteratura scientifica, si sta diffondendo per il trattamento non invasivo di diversi tipi di tumori: ai reni, ai polmoni, alla tiroide e soprattutto al fegato.
È un’ulteriore arma innovativa per combattere i tumori e contribuisce in maniera significativa al miglioramento del trattamento oncologico nel prossimo futuro.