Tiroide è energia: lo slogan della settimana mondiale

Sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi è l’obiettivo della settimana mondiale della tiroide in corso in questi giorni fino al 27 maggio dal titolo “Tiroide è energia”.
L’evento in Italia è organizzato dalla Società Italiana di Endocrinologia (Sie) con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità. Per tale occasione sono state organizzate, nei centri aderenti, visite ed ecografie gratuite della tiroide. Sul sito http://www.w4e.it/facebook-tab/smdt/eventi/ è disponibile la mappa di tutte le città aderenti.
La tiroide, svolge un ruolo importante nell’arco di tutta la nostra vita,  produce un ormone che regola importanti processi correlati alla gestione dell’energia del nostro organismo. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 60.000 nuovi casi di patologia nodulare della tiroide, la maggior parte dei quali, non ha fortunatamente effetti infausti sul futuro dei pazienti.
Stando ai dati, sono più di 6 milioni gli italiani affetti da problemi legati alla tiroide, oltre il 15% dei quali è rappresentato dalla popolazione anziana.
La tiroide è una ghiandola endocrina, a forma di “H” o “farfalla” che si trova nella parte anteriore del collo, davanti alla laringe e alla trachea. Serve soprattutto a produrre gli ormoni tiroidei, che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto, nel metabolismo muscolo-scheletrico, nelle funzioni del sistema nervoso centrale e periferico, nell’attività cardio-respiratoria e nel controllo del sistema endocrino-metabolico generale.
La corretta funzione della ghiandola tiroidea avviene grazie ad un adeguato apporto nutrizionale di iodio. La carenza di iodio è la causa più frequente della patologia tiroidea. E’ necessario quindi garantire al nostro organismo un adeguato apporto di iodio con un’alimentazione che prevede cibi con il più alto contenuto di questo microelemento, come pesce, latte e formaggi. Tuttavia, quando non si possono assumere questi alimenti, anche il sale da cucina iodato è un valido sostituto.

Il fabbisogno di iodio aumenta in gravidanza perché una carenza potrebbe avere conseguenze negative importanti sullo sviluppo psico-neurologico del bambino. Le donne che programmano un figlio dovrebbero quindi attuare la profilassi iodica o, nei primi mesi di gravidanza, assumere integratori contenenti iodio.
Le malattie della tiroide si possono distinguere in disfunzioni (ipotiroidismo ed ipertiroidismo) e alterazioni morfologiche (gozzi, noduli benigni e maligni).
L’iper-tiroidismo porta un aumento dell’attività metabolica, e i sintomi principali sono una perdita di peso ingiustificata, affaticamento, irritabilità, tachicardia, intolleranza al caldo.
L’ipo-tiroidismo, al contrario, porta a una diminuzione dell’attività metabolica, sonnolenza, calo della concentrazione, eccessiva sensibilità al freddo, senso di gonfiore. Spesso sono sintomi lievi, per cui oltre il 50% delle persone che ha disfunzioni tiroidee non ne è consapevole, non si rivolge al medico e di conseguenza non riceve una diagnosi corretta e tempestiva.
Non è sempre facile accorgersi di soffrire di una disfunzione tiroidea perché, come ha spiegato a Mutua Mba, la dottoressa Donatella Casiglia, endocrinologo, “I disturbi della tiroide spesso si manifestano con sintomi relativi ad altri organi o sistemi. Per esempio, un eccesso di ormoni tiroidei (tirotossicosi ), spesso si manifesta con tachicardia, sudorazione, perdita di peso, ansietà e tremori. Questi sintomi sono più difficili da interpretare nelle persone anziane, dove possono essere più lievi o manifestarsi in maniera isolata  fuorviando  la possibilità di una diagnosi precoce. Riconoscere l’ipotiroidismo (assenza o riduzione degli ormoni tiroidei) in fasi precoci può essere ancora più difficile poiché i sintomi sono aspecifici. Stanchezza, pelle secca, aumento di peso , intolleranza al freddo, depressione , costipazione, ciclo irregolare e perdita di capelli sono i sintomi più comuni . In più se associato ad  una  familiarità per malattie della tiroide e/o si osserva un aumento di volume del collo, soprattutto nella parte anteriore, e’ consigliato recarsi da uno specialista. Alcuni farmaci possono alterare la funzione tiroidea, come ad esempio alcuni anti aritmici. La storia clinica Il dosaggio del TSH e l’esame fisico della tiroide sono sufficienti per una iniziale valutazione. Chiaramente, durante l’esame, lo specialista può rilevare segni o sintomi che possono orientare verso il sospetto di una diagnosi più precisa”.
 
Quali possono essere le conseguenze di una diagnosi tardiva?
“Gli ormoni tiroidei agiscono su diversi organi esercitando azioni fisiologiche.  L’esposizione di tali organi ad un eccesso o assenza di ormoni tiroidei può portare al danno permanente di tali organi.L’eccesso di ormoni tiroidei può essere responsabile di alterazione del ritmo cardiaco ed osteoporosi. L’assenza  di ormoni tiroidei e associata a disturbi della memoria e depressione che peggiorano con il tempo, ed in casi estremi può portare al mixedema, che può anche essere fatale”.
Come intervenire dal punto di vista terapeutico quando si ha una disfunzione tiroidea?
“La maggior parte delle forme di ipotiroidismo sono  permanenti. Comunque il trattamento e’ abbastanza semplice e consiste nella somministrazione giornaliera di levothyroxine (LT4)  che e’ l’ ormone tiroideo sintetico. La somministrazione di LT4 sostituisce gli ormoni tiroidei mancanti e ripristina la normale funzione tiroidea. Più complesso e il trattamento dell’ ipertiroidismo/ tireotossicosi. In questo case e’ necessario fare una diagnosi più precisa della causa della malattia . Ci sono forme transitorie che richiedono un trattamento a breve termine, come le tiroiditi subacute, o forme più complesse che richiedono l’uso di farmaci anti tiroide, essere trattate anche con lo iodio radioattivo o la rimozione chirurgica della tiroide. In questo caso il trattamento sarà personalizzato in base alle caratteristiche del paziente”.
Si interviene anche chirurgicamente? Quali sono i casi?
“La rimozione chirurgica della tiroide si suggerisce prevalentemente in 3 casi : quando la tiroide aumenta di volume tanto da dare sintomi da compressione, come difficoltà a deglutire o respirare. In alcuni casi di ipertiroidismo. Sicuramente in caso di sospetto o certa diagnosi di cancro. Negli ultimi anni, si e’ osservato un grande aumento del tumore della tiroide e di noduli tiroidei. Soprattutto nella popolazione femminile. Nonostante l’80% dei tumori maligni della tiroide non sia particolarmente aggressivo, e ha un basso tasso di mortalità, e’ consigliato che pazienti affetti da questa patologia continuino ad avere un follow up regolare, in centri specializzati”.
La prevenzione attraverso una regolare assunzione di iodio, comunque, rappresenta la prima forma di cura. “Poiché noi – ha spiegato la dottoressa –  non produciamo iodio e’ necessario che sia introdotto con la dieta. La disponibilità  di iodio nel cibo e’ diversa nelle varie zone del mondo. Il consumo di sale ionizzato, e cibo con alto contenuto di iodio, come latticini, uova, frutti di mare, carne e alcuni tipi di pane, può fornire un adeguato fabbisogno di iodio. Durante la gravidanza e’ necessario un aumento dell’apporto di iodio che si può ottenere con supplementi”.

Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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