Ci risiamo. La notte tra il 28 e il 29 marzo torna l´appuntamento con l’ora legale. Dovremo ricordarci di spostare in avanti di 60 minuti le lancette dell´orologio. Sì, dormiremo un’ora in meno ma finalmente godremo di più ore di sole e di giornate decisamente più lunghe. Ma quali sono le origini di tale usanza?
Per la precisione, le lancette degli orologi analogici dovranno essere spostate in avanti di un’ora alle due in punto, e segneranno quindi le 03:00.
L´ora solare cederà il passo all´ora legale. Tale passaggio è stato da sempre voluto con in mente il fine di consumare meno energia elettrica, sfruttando proprio la luce del sole.
L’ora solare, detta anche ora civile convenzionale, ora corretta o ora standard, era entrata in vigore iniziata lo scorso 27 ottobre. Invece, l´ora legale è detta anche ora artificiale.
Ma quali sono le origini di tale usanza? Correva l´anno 1895 quando l’entomologo (lo studioso delle relazioni degli insetti con la specie umana) neozelandese G.V. Hudson ebbe l´idea di spostare le lancette dell´orologio, non una ma due ore in avanti per regolare l´orologio sull´imminente arrivo della primavera.
L’idea fu un fiasco e non venne accolta. Dovettero passare molti anni prima che venisse riesumata, questa volta con successo, dalle autorità Britanniche, che nel 1916 riproposero lo slittamento in avanti dell’ora in primavera e in estate, per risparmiare energia. Erano gli anni durante la Prima Guerra Mondiale e la scelta di un risparmio energetico va quindi contestualizzata in tale scenario.
Inutile dire che la proposta ebbe una eco enorme e tante altre Nazioni, ugualmente coinvolte nella Grande Guerra del 1915-1918 compresero fin da subito il vantaggio che tale risparmio energetico avrebbe comportato per il loro Paese.
Anche l´Italia, quindi, si decise a inaugurare l´entrata in vigore dell´ora legale, con tanto di decreto legislativo 631 del 25 maggio. Tale usanza rimase invariata fino al 1940.
Tra il 1940 e il 1965, invece più volte si assistette ad un´interruzione del cambio dell´ora. Solo dal 1966 in poi, finalmente, si emanò una legge che sanciva che le lancette dell´orologio si sarebbero spostate di un´ora in avanti l’ultima domenica del mese di maggio e che sarebbero tornate di un´ora indietro l’ultima domenica del mese di settembre.
A partire dagli anni ’80 si decise per l´estensione da quattro a sei mesi dell’ora legale. E così le nuove date furono fissate in marzo e in settembre
Infine nel 1996 l’Unione Europea decise di allungare ulteriormente la durate dell´ora legale di un mese. Venne addirittura sottoscritto un protocollo per regolamentare il cambio dell’ora in base ai tre fusi orari presenti nel Vecchio Continente.
Nel prossimo numero di Health Online in una intervista il dott. Iannone ci racconterà tutti i risvolti psicologici legati al cambio dell’ora. #StayTuned