La pedofilia continua a mietere vittime in Italia e nel mondo e incrementare il fenomeno sono le piattaforme 3.0. È questo il drammatico dato evidenziato nel Report 2017 dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia e pedopornografia di Meter onlus (Osmocop) che ogni anno monitora l’attività di prevenzione e contrasto svolta dall’associazione. “Adescamento, abuso, produzione, diffusione e acquisto del materiale della pedofilia e della pedopornografia sono un business in crescita gestito anche dalla criminalità organizzata nel silenzio e nella connivenza dei colossi del web e di tanti Paesi che ancora non hanno una legislazione specifica e non collaborano contro questi reati”, ha commentato il fondatore e presidente dell’associazione don Fortunato Di Noto.
I numeri fanno accapponare la pelle: sono infatti oltre due milioni le foto e quasi un milione i video denunciati nel 2017 da Meter alle forze dell’ordine. Il report conta 2.196.470 foto contro 1.946.898 del 2016. I video dai 203.047 del 2016 sono passati ai 985.006 dello scorso anno. Le vittime più coinvolte hanno tra 8 e 12 anni, seguite dalla fascia 8/12 e poi 3/7, ma non mancano i piccolissimi tra 0 e 2 anni ai quali sono dedicati 503 link, 4.292 foto e 4.412 video.
Tre le 37 nazioni prese in esame, a conquistare il primo posto per numero di siti segnalati è l’isola di Tonga in Oceania che ha totalizzato ben 10.096 indirizzi. A questo seguono Russia con 1.150 e Saint Pierre et Miquelon (comunità oltremare francese) con 1.091. Le aziende che gestiscono i server “permettendo il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga materiale pedopornografico” sono principalmente in Europa e America, si legge nel report che denuncia “l’assenza di controllo da parte dei colossi del web nonostante gli sforzi di qualcuno”. Complessivamente, rispetto al 2016 i siti web segnalati sono quasi raddoppiati: dai 9.379 del 2016 ai 17.299 dell’anno scorso. Tra i mezzi più sofisticati utilizzati dai pedofili, Meter segnala Dropfile, piattaforma a tempo, e Cloud. Dimezzati invece i riferimenti per il Deep web: 50 gli indirizzi scovati rispetto ai 95 del 2016.
Nel corso del 2017 il Centro d’ascolto di Meter ha seguito 131 casi, ben 57 in Sicilia, 26 in Campania, 9 nel Lazio, contro i 91 dell’anno precedente. Dal 2002 all’anno scorso sono stati in totale 1.402. Nel 2017 ha inoltre partecipato a 347 incontri di formazione, sensibilizzazione e prevenzione su richiesta di enti pubblici e privati e di associazioni del terzo settore incontrando oltre 18.381 persone.