Il tumore alla cervice è il secondo tipo più diffuso di cancro tra le donne, subito dopo quello alla mammella, ed è tra le maggiori cause di mortalità femminile. In Italia ogni anno si manifestano circa 3.500 nuovi casi. La malattia è dovuta a un aumento della sintesi di proteine, lipidi e acidi nucleici, pre-condizione per la rapida proliferazione delle cellule tumorali. Attualmente, Il tumore delle cervice uterina può essere diagnosticato in fase molto iniziale o addirittura precancerosa se viene effettuato regolarmente lo screening con Pap-test. Ma la ricerca continua a fare passi in avanti. Grazie alla combinazione tra un microscopio ottico a scansione a campo vicino, lo Scanning near-field optical microscopy (Snom)e un laser a elettroni liberi a raggi infrarossi (Infrared free electron laser), sarà possibile studiare nel dettaglio i primi sintomi che colpiscono le donne affette da questa malattia, e captarli quindi precocemente. Lo studio è stato condotto dall’Ism-Cnr di Roma Tor Vergata assieme a un gruppo di ricercatori inglesi ed è stato pubblicato su Scientific Reports.
“Siamo riusciti a dimostrare che la combinazione del microscopio con il laser a raggi infrarossi permette di distinguere il tessuto sano da quello dove è presente il carcinoma fin dal primissimo insorgere della malattia e fornisce informazioni chimiche importanti per il rilevamento di anomalie delle cellule del collo dell’utero e per la diagnosi del cancro a risoluzioni spaziali anche minime, oltre gli 0.2 micron”, ha detto alla stampa Antonio Cricenti, ricercatore di Ism-Cnr. “La tecnica Snom-Ir-Fel, di estrema precisione, può essere utilizzata per identificare la posizione all’interno delle cellule di biomarcatori, molecole che permettono di individuarle e isolarle, portando ad una maggiore comprensione dello sviluppo del cancro e consentendo di identificare le esatte posizioni nelle quali agire con la terapia”.
“Il microscopio Snom, sviluppato presso l’Ism-Cnr di Roma Tor Vergata, è stato incorporato anche ad un microscopio ottico invertito, che utilizza una sorgente di luce dall’alto anziché dal basso come nel consueto microscopio, per individuare cellule specifiche di interesse sul campione. La combinazione delle due tecnologie ha permesso allo Snom di scansionare e ottenere le immagini delle cellule cervicali catturate dal microscopio invertito”, ha concluso il ricercatore.
Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da HPV, il Papilloma virus umano, che si trasmette per via sessuale. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tumore della cervice sono il fumo di sigaretta, la presenza in famiglia di parenti strette con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, l’obesità e secondo alcuni studi, anche le infezioni da Clamidia e un alto numero di gravidanze. In quest’ultimo caso, secondo l’AIRC, le ragioni dell’aumento del rischio osservato sono ancora in fase di studio.
Mutua Mba, prima società di mutuo soccorso per numero di soci, è sempre molto attenta alla prevenzione: ricerche come questa sono importantissime per contribuire a sconfiggere la piaga dei tumori. Raccomandiamo sempre a tutti di condurre uno stile di vita sano e di sottoporsi sempre ai dovuti controlli: la prevenzione è fondamentale!