Esattamente due mesi fa, era il 13 maggio, l’Italia annunciava al mondo di aver terminato le risorse naturali a disposizione e che i mesi restanti del corrente anno sarebbe stata debitrice del pianeta Terra. Giovedì 29 luglio 2021 invece passerà alla storia per essere l’Earth Overshoot Day, la giornata in cui sono esaurite a livello mondiale le risorse naturali previste per tutto il 2021. Un elemento che indica un altro fattore negativo, ovvero che la diminuzione di consumi e inquinamento dovuta ai diversi e ripetuti lockdown nazionali è stata del tutto annullata a seguito delle riaperture. Nel 2020 infatti il giorno tanto temuto era caduto a fine agosto, uno slittamento di quasi un mese dovuto innanzitutto al fatto che la pandemia aveva ridotto in modo decisivo l’inquinamento.
Con non poco allarmismo, il WWF lascia emergere come la situazione sia tornata esattamente la stessa di due anni fa, con un deficit ecologico – da parte dei popoli del mondo nei riguardi della Terra – davvero preoccupante. L’umanità – sottolinea l’Associazione in una nota – attualmente utilizza il 74% in più delle risorse che gli ecosistemi del pianeta sono in grado di rigenerare. Possiamo quindi sostenere che consumiamo 1,7 Terre all’anno. Dall’Earth Overshoot Day fino alla fine dell’anno, l’umanità opera in deficit di spesa ecologica. Questa spesa è attualmente una delle più grandi da quando il mondo è entrato in overshoot ecologico nei primi anni ’70.
L’Earth Overshoot Day viene fissato a seguito di un’analisi effettuata dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora l’impronta ecologica dell’uomo, e si basa su un insieme di fattori e sui report di diverse agenzie internazionali che operano nel settore. Sono stati valutati i cambiamenti nelle emissioni di carbonio e nella biocapacità forestale dal primo gennaio all’Earth Overshoot Day 2021. Il team di ricerca ha concluso un aumento del 6,6% dell’impronta ecologica globale rispetto al 2020. La deforestazione e il degrado della Amazzonia è un sorvegliato speciale: quest’anno viene segnalata una diminuzione della sua biocapacità forestale pari allo 0,5 per cento. I blocchi indotti dalla crisi sanitaria globale hanno causato un forte calo iniziale delle emissioni di CO2 nel corso del 2020. Tuttavia, le emissioni hanno subito un incremento di nuovo durante la seconda metà del 2020. Alla fine dell’anno, le emissioni totali sono state riportate come inferiori del 5,8% rispetto alle emissioni del 2019 a causa della pandemia globale.