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Un embrione in 3D per prevenire le interruzioni di gravidanza. Lo studio innovativo
La tecnologia corre in soccorso della medicina creando l’effetto di un vero e proprio reality che mette al centro della scena l’embrione e il suo sviluppo. Per la prima volta in assoluto infatti siamo in grado di vedere con chiarezza e assoluta verosimiglianza la crescita di un embrione umano, osservandone il processo di formazione giorno per giorno durante la gravidanza, fino a ottenerne un ologramma in 3D. Un risultato del tutto innovativo reso possibile grazie alla combinazione tra intelligenza artificiale e realtà virtuale.
Lo studio, reso noto tra le pagine della rivista scientifica Human Reproduction, è stato curato all’Erasmus Medical Center dell’Università di Rotterdam, dal team della ginecologa Melek Rousian, e lo riporta l’agenzia Ansa che, raccogliendo le dichiarazioni di alcuni tra gli autori della ricerca, spiega come la tecnologia della realtà virtuale 3D rende molto più facile assistere allo sviluppo di braccia e gambe. Tramite questo studio il gruppo della dottoressa Rousian ha scoperto che più tempo impiega l’embrione per svilupparsi, più aumenta il rischio di un aborto. Una certezza assunta a seguito di un periodo di osservazione delle prime dieci settimane di gravidanza.
Grazie a questo importante risultato raggiunto, nel prossimo futuro, grazie a uno studio dettagliato dell’embrione, sarà possibile comunicare alle donne, e relativi compagni o mariti, quante probabilità di vita di sviluppo abbia l’embrione, assicurando dunque una conclusione della gravidanza. Si tratta di una scoperta sensazionale che non solo potrà dare modo di “prevedere” un aborto spontaneo ma anche di assistere in modo continuo le coppie che hanno già affrontato un’interruzione improvvisa di gravidanza. Nel dettaglio, tra il 2010 e il 2018, 644 donne con gravidanze anomale sono state coinvolte nella ricerca particolarmente concentrata tra la settimana e la decima settimana di gravidanza. Di queste donne, 33 hanno abortito spontaneamente.