In vista dei gioiosi e quanto mai accorati giorni di Natale le cose potrebbero migliorare, per il momento però nelle case di noi tutti il termometro genera apprensione. Tra influenza e casi di Covid accertati, gli italiani devono fare i conti con sintomi tutt’altro che felici. Nelle ultime settimane infatti i ricoveri per Covid-19 hanno registrato un incremento e non sono trascurabili i casi di influenza stagionale, soprattutto nelle regioni del Centro, come Abruzzo, Lazio e Umbria. Una diagnosi generalizzata che preoccupa, soprattutto se si prende in considerazione lo scarso successo raccolto dalla recente campagna vaccinale.
Sulla base del recente monitoraggio Covid-19 del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, relativo alla settimana 7-13 dicembre, sono in lieve calo i nuovi casi positivi (pari a 56.404, -3,8% rispetto alla settimana precedente quando erano 58.637) e scende anche l’incidenza (94 casi per 100.000 abitanti), ma aumentano i decessi (316, +1%) e i ricoveri. Il tasso di occupazione in area medica relativo al 13 dicembre è pari all’11,9% (7.426 ricoverati) rispetto al 10, 7% del 6 dicembre e il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 2,7% (240 ricoverati) rispetto al 2,5% (219 ricoverati) del 6 dicembre. I casi stimati di sindrome simil-influenzale in Italia nell’ultima settimana sono circa 653.000 (contro i 630mila della settimana precedente), per un totale di circa 3.628.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. In aumento i casi di influenza vera e propria.
Per tutte queste ragioni, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rinnovato l’invito a immunizzarsi, con esplicito riferimento ai più vulnerabili, tra loro anche anziani e fragili. Oltre alla prevenzione vaccinale, gli specialisti raccomandano una gestione mirata dei pazienti, terapie sintomatiche e ricorso a farmaci specifici nei casi a rischio di evoluzione. L’epidemiologo Gianni Rezza intervenuto su Tgcom24 ha dispensato una serie di consigli per trascorrere un Natale in salute.
Le raccomandazioni sotto l’albero. Con tosse e febbre sarebbe opportuno rinunciare alle rimpatriate con familiari e amici, soprattutto se nei rispettivi gruppi ci sono soggetti fragili. Il tampone andrebbe fatto prima di un incontro in famiglia per Natale se non si sta bene, se si ha il raffreddore. Per tutelare i familiari anziani, sottoporsi al test poco prima, il più a ridosso possibile del raduno familiare. Se è previsto un viaggio, in treno, aereo o con qualsiasi altro mezzo di trasporto pubblico, è utile portarsi dietro una mascherina Ffp2. La mascherina infatti è un ottimo strumento sia per proteggere gli altri sia per proteggere noi stessi. Vale per il Covid, il raffreddore e l’influenza.