Una sigaretta al giorno, non fa bene. Si celebra oggi, mercoledì 31 maggio, la Giornata mondiale senza tabacco, una ricorrenza importante che chiama a raccolta milioni di persone che della nicotina proprio non possono fare a meno. Chiaramente negli anni le sigarette tradizionali sono state sostituite dalle più recenti e-cigarettes e dai riscaldatori di tabacco. La sostanza tuttavia non cambia: di dipendenza si tratta.
Un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è fumatore: una percentuale che non era stata registrata dal 2006. Dopo un lungo periodo di stagnazione già nel 2022 si è registrato a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica. Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non è stato invece confermato nel 2022: quest’anno, infatti, si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori, che riguarda entrambi i sessi. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le ritiene meno dannose di quelle tradizionali.
Le sigarette che non bruciano. I prodotti del tabacco riscaldato, anche detti Heat-not-Burn (HNB), riscaldano – appunto – il tabacco invece di bruciarlo. Questa è la differenza principale tra questi prodotti e le sigarette classiche. Non bruciando il tabacco, ed eliminando la combustione, i prodotti del tabacco riscaldato non generano fumo e i loro aerosol contengono meno sostanze chimiche nocive ed in minor quantità rispetto al fumo di sigaretta. In più, l’assenza di combustione nei prodotti del tabacco riscaldato determina che non producano cenere, a differenza delle altre sigarette.
Una ricerca commissionata dal Governo giapponese con l’obiettivo di regolamentare il fumo di sigaretta in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ha dimostrato che, se la misurazione viene fatta da laboratori indipendenti, questo tipo di sigaretta contiene, sia nel ripieno sia nel fumo emesso, nicotina e altre sostanze chimiche in quantità analoga alle sigarette comuni, ma un quinto delle nitrosamine e un centesimo dell’anidride carbonica. Gli stessi composti volatili presenti nelle sigarette classiche si ritrovano nelle sigarette a riscaldamento, secondo i risultati di uno studio pubblicati nel 2017 da JAMA Internal Medicine.
Sulla base di questi studi, e come rivela Airc, abbiamo la certezza che questi prodotti creano dipendenza quanto la sigaretta comune mentre è possibile che il loro impatto sia minore per quanto riguarda il fumo passivo. Per gli altri effetti sulla salute non ci sono studi sufficienti ampi e prolungati. Per altro, gli effetti delle sigarette sul cancro sono evidenti decenni dopo l’inizio del fumo. I risultati di uno studio della fine del 2018, che ha analizzato gli effetti negativi di queste nuove sigarette sulle cellule, hanno dimostrato un effetto tossico maggiore rispetto alle sigarette elettroniche, ma minore rispetto alle sigarette classiche.