Uso corretto dei farmaci, Fiaso ed Egualia sottoscrivono il Protocollo

Esiste un modo corretto per utilizzare i farmaci? E ancora: qual è il ruolo dei farmaci equivalenti? A questi due centrali interrogativi cerca di rispondere un documento di primaria importanza sottoscritto in queste ore. Si tratta del protocollo d’intesa triennale sottoscritto dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, FIASO e dall’Associazione delle industrie produttrici di equivalenti, bio-similari e Value Added Medicines (EGUALIA), che prende come punto di riferimento la necessità di favorire l’integrazione ospedale/territorio anche tramite una piena attuazione della raccomandazione 17 del dicembre 2014 del Ministero della Salute per la corretta riconciliazione della terapia farmacologica, al fine di garantire appropriatezza, aderenza e monitoraggio dell’utilizzo dei farmaci.

Le terapie farmacologiche prescritte nelle transizioni di cura presentano spesso tra di loro differenze non imputabili ad una mutata condizione clinica del paziente; tali differenze, dette discrepanze non intenzionali, possono determinare gravi danni. Pertanto, è necessario, in tali momenti, effettuare un confronto tra i medicinali assunti dal paziente e quelli indicati per la cura nella particolare circostanza in funzione di una decisione prescrittiva sicura e appropriata agli obiettivi terapeutici. La raccomandazione 17 infatti fornisce indicazioni sul processo di “Riconciliazione della terapia farmacologica” nei passaggi tra ambiti di cura diversi.

Questo Protocollo arriva in uno dei momenti storici meno facili per il sistema sanitario nazionale: da una parte la spesa sanitaria a carico delle famiglie aumenta, dall’altra, conseguenza della prima, le fasce meno avvantaggiate della popolazione rinunciano alle cure. In questo contesto il documento condiviso, che ha una durata triennale, vuole promuovere verso i cittadini, i caregiver e gli operatori sanitari attività di comunicazione e informazione sul corretto utilizzo dei farmaci e sul ruolo dei farmaci equivalenti.

“Dai nostri dati – fa sapere con una nota stampa il presidente di Egualia, Stefano Collatina – emerge che nel 2023 i cittadini hanno versato di tasca propria 1.029 milioni di euro di differenziale di prezzo per ritirare il brand off patent, più costoso, invece che l’equivalente a minor costo, interamente rimborsato dal SSN e la spesa per la compartecipazione risulta generalmente più elevata nelle Regioni a basso reddito. Le politiche regionali, nazionali e le azioni messe in campo dalle aziende sanitarie e ospedaliere potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere l’uso corretto dei farmaci e una maggiore attenzione verso la spesa privata”.

Parole seguite dalla dichiarazione del presidente Fiaso, Giovanni Migliore: “La nostra missione istituzionale è garantire a ogni cittadino la possibilità di essere curato efficacemente e in modo appropriato. La collaborazione con Egualia, orientata a promuovere un corretto utilizzo dei farmaci equivalenti, ci consentirà di essere ancora più attenti ai bisogni del paziente. Facilitare l’aderenza alle terapie croniche, grazie alla riduzione del peso economico delle terapie a carico delle famiglie italiane, contribuisce a limitare il rischio di complicanze e ricoveri ripetuti, e quindi, in definitiva, ci dà una mano a sostenere il servizio sanitario nazionale, a beneficio di tutti”, ha spiegato.

Crediti foto: Egualia

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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