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Vaccini: quali sono i documenti necessari per l'iscrizione a scuola

Manca poco al rientro a scuola e quest’anno sono previste delle novità per quanto riguarda la questione dei vaccini, argomento che ha creato accesi dibattiti nell’ultimo periodo.
Ad un mese dall’approvazione del Decreto vaccini da parte della Camera dei Deputati le ultime novità riguardano i documenti necessari per l’iscrizione al nuovo anno scolastico e le procedure messe a punto dal ministro della Salute per semplificare le procedure e superare le difficoltà legate all’organizzazione sanitaria.
Come ormai è noto, le 10 vaccinazioni obbligatorie sono quelle contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Sei dei 10 vaccini obbligatori saranno somministrati in formulazione esavalente (poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B e pertosse), gli altri 4 in tetravalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella). Per questi ultimi è prevista l’obbligatorietà per 3 anni, con successiva verifica del raggiungimento della copertura di sicurezza. Le 4 vaccinazioni offerte attivamente sono quelle contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus.

Quali sono i documenti necessari per l’iscrizione al nuovo anno scolastico? Secondo quanto stabilito,  il genitore deve essere in possesso del certificato dei vaccini eseguiti o dell’attestato di vaccinazione, rilasciati dalla Asl, o della copia del libretto vaccinale oppure copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’azienda sanitaria locale. Il genitore può anche autocertificare l’avvenuta vaccinazione. In tal modo ha tempo per presentare copia del libretto vaccinale sino al 10 luglio di ogni anno. La semplice presentazione alla Asl della richiesta di vaccinazione consente l’iscrizione a scuola, in attesa che la Asl stessa provveda ad eseguire la vaccinazione (o a iniziarne il ciclo, nel caso questo preveda più dosi) entro la fine dell’anno scolastico.
Per la consegna delle certificazioni o autocertificazioni di avvenuta vaccinazione alle scuole non sono previste proroghe. Per la scuola dell’infanzia e per il nido rimane quindi valida la data del 10 settembre.
E’ stata diffusa una circolare da parte del ministero della Salute proprio per semplificare le procedure. Ad esempio, i genitori che devono autocertificare la prenotazione dell’iniezione potrebbero semplicemente limitarsi a dimostrare di aver contattato la Asl (con la posta elettronica certificata) pur non avendo ancora ottenuto l’appuntamento.
“Con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin abbiamo parlato della circolare”, ha riferito all’AdnKronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, che ha incontrato la responsabile del dicastero insieme ai pediatri della Fimp proprio per un confronto sulle modalità applicative della nuova legge e sugli interventi necessari per superare gli eventuali problemi pratici di professionisti e cittadini.
“Nella circolare sull’autocertificazione – ha aggiunto Scotti – ci saranno una serie di indicazioni per rendere semplice la procedura, a fronte delle difficoltà che si potrebbero avere con un grande afflusso ai centri vaccinali. In questo modo non si lascia il ‘cerino’ della difficoltà organizzativa in mano al cittadino che si è attivato per avere una risposta. Ma si consente, attraverso meccanismi più semplici possibile, di accedere all’autocertificazione. Nella circolare ci sarà anche l’indicazione alle Asl per una maggiore collaborazione in tema con medici di famiglia e pediatri”.
Nel corso dell’incontro i medici di famiglia e i pediatri hanno illustrato al ministro il progetto di “sostegno ai medici” del board del “Calendario della vita”, costituito dalle diverse categorie mediche coinvolte nel questione vaccini. Il gruppo si riunirà mercoledì per mettere a punto ‘circolari’ rivolte ai professionisti per rispondere alle diverse esigenze di chiarimento che, di volta in volta, si presenteranno nell’applicazione della legge e che, ha spiegato Scotti, “hanno bisogno di risposte tecniche nell’ambito della professione. Beatrice Lorenzin ha ritenuto corretto da parte della professione affrontare il tema con indicazioni tecniche a partire dalla realtà degli studi medici. In seguito ci confronteremo anche con Aifa e Iss”.
 

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