Le dosi di vaccino per il richiamo ci saranno per tutti. È questa in sintesi la rassicurazione condivisa dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, in un’intervista rilasciata alla Stampa nella quale, facendo il punto sulla campagna vaccinale su scala nazionale, ha detto che “garantire il richiamo è una priorità assoluta”. “Ci sono quasi un milione e trecentomila persone – ha commentato Zampa – che hanno avuto la prima dose e non possiamo sgarrare. Rispetteremo i tempi che la scienza ci detta”. Nella peggiore delle ipotesi tuttavia si potrà verificare che qualcuno non sarà richiamato dopo tre settimane esatte, magari ci sarà qualche giorno di ritardo, ma i trial ci dicono che non è qualche giorno di differenza rispetto alle tre settimane che cambia le cose. Di certo non faremo come la Gran Bretagna che ritarda di tre mesi il richiamo”, ha spiegato.
Ma in buona sostanza quanti sono i vaccinati in Italia? Il dato effettivo è stato pubblicato dal Ministero della Salute solo nella giornata di mercoledì 20 gennaio. Martedì 19 infatti il report online del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria indicava che le persone finora vaccinate contro il Covid in Italia erano 1.187.920. Nella pagina web del Ministero si specificava anche che “le persone che hanno già ricevuto anche la seconda dose erano 3.189”. Da oggi, però, il Ministero ha rettificato: il totale delle persone vaccinate – cioè di quelle che hanno ricevuto sia la prima sia la seconda dose – è di 9.160. I dati sono aggiornati alla sera del 20 gennaio.
Il dato annunciato da Speranza di un milione di ‘persone vaccinate’ ora sulla mappa dei dati ufficiali corrisponde alle singole somministrazioni, come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio. Il dato è ben lontano dalla vaccinazione completa che garantisce la vera immunità e il trucco verbale nasconde un problema di tempi ben più grave. Delle dosi consegnate finora, 1.511.835 sono del vaccino Pfizer/Biontech e 46.800 di quello Moderna.
Intanto, stilando una sorta di classifica delle regioni più virtuose nella campagna di somministrazione dei vaccini, risulta che la Calabria continua ad occupare l’ultima posizione. Riesce a superare la metà con un 51,9% pari a 20.399 dosi inoculate su le oltre 39mila ricevute ma non riesce a recuperare i ritardi accumulati nella fase iniziale.