Aumentano lentamente i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Ad oggi sono 760 quelli certificati dal Ministero della salute con una media anagrafica di 37 anni. Perlopiù le persone colpite dall’infezione sono residenti in Lombardia (322), Lazio (138) ed Emilia-Romagna (75). Il primissimo caso individuato nel nostro Paese risale al 18 maggio quando l’Istituto Spallanzani di Roma ha diffuso la notizia di un uomo di ritorno dalle isole Canarie a cui era stata diagnosticata la malattia già resa visibile dai sintomi che presentava (febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee).
Il Ministero della Salute ha attivato un sistema di sorveglianza con regioni e province autonome sui casi di vaiolo delle scimmie, e pubblica un bollettino due volte a settimana, ogni martedì e venerdì. L’Organizzazione mondiale della sanità il 23 luglio 2022 ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (monkeypox) emergenza sanitaria globale dispensando una serie di raccomandazioni. Per proteggere sé stessi e ridurre il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie occorre infatti evitare il contatto stretto con casi sospetti o confermati di MPX e con animali infetti; bisogna inoltre pulire e disinfettare gli ambienti che potrebbero essere stati contaminati da una persona malata. Per proteggere gli altri invece: se si pensa di avere il vaiolo delle scimmie, informare il medico curante, isolarsi dagli altri ed evitare i contatti stretti, compresa l’attività sessuale, fino ad esclusione di MPX. In caso di conferma della malattia, isolarsi dagli altri fino alla caduta delle croste dell’eruzione cutanea, che indica la fine dell’infezione. Questo impedirà di trasmettere il virus ad altri.
In Italia, informa sempre il Ministero della Salute, i casi mostrano una tendenza alla stabilizzazione, la situazione è sotto costante monitoraggio, e non si ritiene debba destare particolari allarmismi. Nel mondo invece i casi toccano un tetto significativo: sono circa 50 mila.
“Erano in tute ignifughe. Sembrava solo molto fantascientifico. Non so quante volte ho pianto. La mia routine era fondamentalmente quella di riempire la vasca da bagno, cercare di andare in bagno mentre nel frattempo piangevo, urlavo, mi gettavo per terra, poi saltavo direttamente dentro la vasca perché ero così incredibilmente pruriginoso e provavo così tanto dolore per lo stimolo di dover andare al bagno senza mai riuscirci”. Emozionano le testimonianze raccolta da New York Times che ha intervistato alcune delle persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie. In tutti gli Stati Uniti sono stati identificati 18 mila casi di vaiolo a fine agosto, di cui 3 mila solo nella Grande Mela, per lo più tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Il quotidiano ha raccontato sette storie di persone che hanno accettato di parlare per mettere a conoscenza il pubblico di lettori sulla natura di questo virus al fine di dare un sostegno a chi vive nella stessa condizione.